di Giovanna Maggiani Chelli
Tagliavia Francesco ha perso ancora una volta la partita, è stato condannato a Firenze per la seconda volta all’ergastolo per la strage di via dei Georgofili del 27 Maggio 1993.
Si è occupato dell’esplosivo che ha fatto saltare in aria i nostri parenti.
Sicuramente la mafia ricorrerà nuovamente in Cassazione, perché è dura per chi stà per finire di scontare un ergastolo per omicidi, ovvero un ergastolo di fatto solo sulla carta, ritrovarsi improvvisamente sulla testa un ergastolo ostativo per strage a regime di 41 bis.
La giusta pena, abbiamo perseguito anche con il nostro lavoro di ricerca della prova e questo abbiamo ottenuto, perché Giuliano, Lo Nigro e Barranca non sono andati direttamente da Roma a Firenze dopo la strage di via Fauro, come ha sempre sostenuto la difesa dell’uomo di “cosa nostra”, bensì sono tornati a Palermo, infatti insieme a Carra, che ben lo precisa nel processo di Firenze del 1998, hanno caricato la bisarca di Carra di esplosivo destinato a via dei Georgofili.
Giuliano, Lo Nigro e Barranca erano uomini appartenenti alla famiglia di Tagliavia, agli ordini di Tagliavia, poteva Tagliavia non sapere a cosa serviva l’esplosivo che i suoi uomini hanno caricato sulla bisarca di Carra?
Questo nuovo processo ha ampiamente dimostrato quanto troppo corta fosse stata la coperta di Tagliavia Francesco, quando attraverso la sua difesa asseriva che lui era un miliardario venditore di pesce e perché mai avrebbe dovuto volere la strage di Firenze?
Forse, perché i suoi miliardi che ha cercato di gettare in faccia alle parti civili nel processo, erano della mafia?
Forse, perché quella strage maledetta di via dei Georgofili bisognava comunque metterla in atto e lui era l’uomo giusto e aveva la manovalanza giusta, per fornire la logistica del carico di esplosivo sul camion di Carra a Palermo?
Stà di fatto che ricco o povero Tagliavia Francesco è stato congeniale a chi in Italia aveva in quel 27 Maggio 1993 l’esigenza di mettere in atto un massacro terroristico eversivo dimostrativo.
Ovvero congeniale alla “mafia cosa nostra” e a quanti erano pronti ad andare in politica ed erano collusi alla organizzazione criminale e alla “famiglia” di Tagliavia Francesco.
* Presidente
Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili
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