Video
di Mario Forenza, immagini e montaggio di Antonello Travaglini
Siamo andati con le nostre telecamere nei casolari dove si sono svolti gli incontri tra i boss di Cosa Nostra, vicini a Matteo Messina Denaro
Gli incontri si svolgono in aperta campagna, tra Castelvetrano, Salemi e Mazara del Vallo. Possono durare alcune decine di minuti, oppure una manciata di secondi. Ci muoviamo accompagnati dalle auto della Squadra Mobile di Palermo. La comunicazione tra Messina Denaro e i suoi postini, come emerge dall’inchiesta Ermes, avviene proprio in queste terre desolate, dove per chilometri non si incontra anima viva. Solo casolari e pale eoliche. Intercettare uno scampolo di conversazione tra i boss è come cercare un ago in un pagliaio.
Non si può prevedere con esattezza quando capiteranno gli incontri, né dove. Si possono formulare ipotesi, azzardare intuizioni. Gli appostamenti si verificano a tutte le ore del giorno e della notte, richiedono pazienza e conoscenza del territorio. Gli uomini fidati di Messina Denaro sono anziani, tra i 70 e gli 80 anni.
GUARDA I VIDEO
Hanno fatto la galera e si sono mostrati, fino in fondo, uomini d’onore. Come Vito Gondola, classe 1938, capo mandamento di Mazara del Vallo (Trapani) e collettore dei “pizzini” diretti a Messina Denaro. Il procuratore aggiunto del Tribunale di Palermo, Teresa Principato, spiega che il boss di Cosa nostra trapanese per un verso ha una mentalità arcaica, per un altro è pienamente contemporaneo, esperto di comunicazione e di nuove tecnologie. Il latitante più ricercato d’Italia e d’Europa è nato, nel 1962, a Castelvetrano. Qui c’è chi lo ricorda come amante delle auto di lusso e delle donne. In questo paese c’è un solo cinema ed è gestito da Antonio Vaccarino che, con lo pseudonimo Svetonio, ha intrattenuto una corrispondenza con Messina Denaro. Vaccarino decide di collaborare con i servizi segreti e di consegnare agli analisti le lettere. Quando il boss lo scopre gli recapita una sentenza di morte. Ma qual è oggi il suo volto? La Polizia Scientifica ne ha fatto l’identikit, come potrebbe essere cambiato negli anni. In mezzo ai vicoli e alle case di questi paesi, Mazara del Vallo, Castelvetrano, Campobello di Mazara, dove la gente porta ancora le cicatrici dei familiari morti ammazzati, il volto di Messina Denaro sembra comparire e scomparire. Come un’ombra, come un fantasma.
Tratto da: rainews.it