Poesia di Salvatore Battaglia - 10 aprile 2015
Profugo della Siria,
la bimba
al suo petto avvinghiata,
-travolta la sua donna
dall’onda marina-
L’urlo
soffocato dal fragore
delle gelide acque:
aiuto, sorella marocchina!
Lei nella rada
della terra di Sicilia,
vigile e operosa
schiude al suo cuore provato
amore accogliente,
approdo fidente.
Rifugio in terra d’Italia.
Vedetta del Mediterraneo,
mulier provida
al salvifico traguardo
dell’esausto naufrago
e dell’ignara infante.
Nawal Soufi,
donna di frontiera,
angelo dei migranti
giorno dopo giorno:
il cellulare ricettivo
dei messaggi dei naufraghi alla deriva.
Tempestivo allarme
alla guardia costiera.
Mulier servitrix:
né ricompense,
né gratificazioni
al suo assiduo operare.
Sorridente,
gli occhi fulgenti,
la gentil donna araba:
“E’ il cuor che mi paga”.
Palermo
10 aprile 2015
Nawal Soufi, di anni 27, nata in Marocco, vive a Catania. Laureanda in scienze politiche. Attivista di diritti umani, si è prodigata negli anni 2014-2015 per i migranti e per la Siria libera (“Nawal Siriahorra”).