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berlusconi-santo-subitodi Pippo Giordano - 13 marzo 2015
Ieri, nel nostro Paese è andata in scena la più grossa pupiata che un Popolo possa mai meritare. Si è visto primeggiare l'ipocrisia un tanto al chilo, condita da noti esponenti del quaquaraquismo sciaciano: flotte di politici che sbavavano dicendo con altisonante maestria “ le sentenze vanno rispettate”. Una frase abusata alla bisogna. Ma che significa le sentenze vanno rispettate? A questi Soloni politicanti , viene da chiedergli. E le sentenze di assoluzione del passato, per citarne una, quella di Catanzaro dove Riina e company furono assolti, andrebbero rispettate? Suvvia, lo capisci anche un picciriddu che questa sentenza della Cassazione è una “sentenza” e quindi sono in linea coi tanti che si rifiutano di rispettarla. E il discorso morale del personaggio pubblico, ovvero del signor Curtu di Arcore lo vogliamo affrontare? Non interessa ai  solerti politici  che osannano la sentenza senza nemmeno chiedersi cosa facesse quel plotone di olgettine ad Arcore? Una marea di personaggi, già noti per aver infangato l'intera magistratura, ora addirittura plaudono i Giudici della Cassazione.

Del resto siamo passati dai magistrati comunisti, e mentalmente disturbati, all'encomio per l'assoluzione di che trattasi. Invero, codesti Catoni, cultori di citrullaggine, si sono spinti oltre. chiedendo ai magistrati milanesi di chiedere scusa al neo assolto. Persino un magistrato/politico come Michele Emiliano di Bari, si permette di sollecitare i suoi colleghi milanesi a chiedere scusa a Silvio Berlusconi. Un altro che ha perso l'occasione di stare zitto. Insomma, si è sentito di tutto e di più, quindi giova chiedere con una speciale supplica al nostro amato Papa Francesco, di fare SANTO SUBITO, Silvio Berlusconi, mischinu se lo merita, ne ha pieno diritto. Ovviamente, il Santo Padre, dovrebbe posticipare la beatificazione per consentire al pupiddu fiorentino, cofondatore del Nazareno, di editare una leggina tendente alla decadenza della legge Severino. E chi chissà che, anche il nuovo Capo dello Stato non riconsideri la necessità di restituire al Curtu di Arcore il cavalierato del lavoro. Mi spiace che il suo Eroe stalliere non è più in vita, altrimenti potremmo rivedere “cavalli” che soggiornano in camere d'albergo e che tanto fece stupire un magistrato come Paolo Borsellino. Insomma, giustizia è fatta in questa l'Italia del.......Nazareno. Prego, accomodatevi c'è un Nazareno per tutti e un'assoluzione non fa male a nessuno. L'unico pericolo pubblico italiano che sta pagando è Fabrizio Corona, tutto il resto sono alchimie processuali. E, in ogni caso i magistrati milanesi hanno di fatto esercitato l'azione penale nell'ambito dello stato di Diritto. Pertanto, nessuna scusa dev'essere né data né richiesta, semmai, qualcun altro dovrebbe chiedere scusa al Popolo italiano.

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