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la-trattativa-film-guzzantidi Maria Pecoraro - 3 marzo 2015
La Trattativa continua… nelle scuole, è questo il nome del progetto tutt’ora in corso, che parafrasando il titolo dell’ultimo lavoro di Sabina Guzzanti, vede entrare negli Istituti di II° grado della città di Palermo e Provincia il film documentario La Trattativa.
Il progetto, nato da un’idea del Movimento Agende rosse gruppo P. Borsellino - e realizzato grazie alla collaborazione di attivisti di Scorta civica - vuole dare massima rilevanza all’informazione e al confronto. L’obiettivo è quindi, quello di conoscere, far conoscere e allo stesso tempo, discutere sul contenuto del film, per cui alla proiezione segue un dibattito con gli studenti, i quali pur facendo i conti con il messaggio impegnativo del film, dimostrano con le loro argute domande di non essere apatici. Ma al contrario, basandosi sulla loro idea della realtà lineare e sincera, si stupiscono del fatto che ancora oggi certi uomini politici continuano a condizionare la politica, l’economica e la cultura. Ecco, proprio da questa considerazione/domanda, che nasce spontanea nei giovani e da cui sovente prende avvio il dibattito, si evince la necessità di acquisire attraverso l’informazione quella consapevolezza libera da ogni sorta di schiavitù. Per noi adulti ribadisce l’importanza di riconoscere nei giovani una sensibilità e una maturità che spesso non riconosciamo in loro. Per noi adulti ribadisce l’importanza di partire dall’insegnamento della legalità nelle scuole al fine di rendere i ragazzi autonomi e di allontanarli da una logica di tipo mafioso.

La disinformazione ha negato alle giovani generazioni, che non hanno vissuto il periodo stragista dal ’92 al ’94, la conoscenza di una parte importante della nostra storia politica che ancora oggi incide nella vita sociale, politica ed economica.
Adesso, grazie al lavoro svolto dai pool antimafia, abbiamo una notevole fonte di informazioni, a volte non facilmente accessibili ma sicuramente innegabili perché basate su sentenze. E tanti sono ormai coloro i quali mettono a disposizione notizie, informazioni, documenti, pièces teatrali, recital e film. Per non perdere se stessi, per non perdere la propria storia, ognuno di noi è chiamato a fare la propria parte. E in tal senso Sabina Guzzanti è esplicita: “Le procure di Firenze, Caltanissetta e Palermo che da venti anni indagano sulle stragi, ci hanno messo a disposizione molti strumenti per una ricostruzione storica che altrimenti sarebbe stata impossibile. Ma sono strumenti utili solo se qualcuno li utilizza. E visto che nelle istituzioni queste inchieste sono osteggiate e sabotate, visto che in questa storia chiunque abbia provato a dire la verità ha fatto una bruttissima fine, mi è sembrato importante, per quel poco che posso, dare un contributo per allargare la consapevolezza attorno a questi temi”.
Oltre la visione del film dal punto di vista storico, il libero dibattito porta ad affrontare l’importanza di certe azioni che possono incidere in maniera determinante nel contrastare il sistema mafioso: le scelte politiche al momento del voto e le scelte quotidiane legate al consumo critico. E alla fine del dibattito con i ragazzi si evince che capire e condividere questa parte di storia serve ad evitare di fare gli stessi errori, serve per scoprire la funzione che da liberi cittadini possiamo assumere. Serve a scardinare certe forme di pigrizia mentale o di superficialità, per portare avanti l’impegno consapevole di “comuni” cittadini coltivando costantemente la speranza e la certezza del cambiamento, condizioni necessarie per riuscire finalmente a voltare pagina.

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