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alpi-ilaria0di Stefano Corradino - 18 febbraio 2015
Ai giornalisti del programma di Rai3 “Chi l’ha visto” Ahmed Ali Rage, detto Gelle, il supertestimone sparito nel nulla, ha confermato di aver mentito: “Gli italiani avevano fretta di chiudere il caso – riferisce una nota del programma in onda questa sera – e gli hanno promesso denaro in cambio di una sua testimonianza al processo: doveva accusare un somalo del duplice omicidio”. Sull’inquinamento delle indagini relative all’omicidio Alpi-Hrovatin, l’Avvocato Domenico d’Amati, legale di Luciana Alpi, ha pochi dubbi.

Commentando l’inchiesta di “Chi l’ha visto?”, Lei ha detto che si è avuta la conferma di un’operazione di depistaggio attuata per sviare le indagini sull’omicidio Alpi-Hrovatin. Può spiegare perché?
E’ semplice. Nella deposizione resa alla Digos di Roma nel 1997 ed oggi riconosciuta come falsa, Ahmed Rage, detto Gelle, non si limitò a dire che Hashi Omar Hassan faceva parte del commando omicida, ma aggiunse di avere potuto constatare, trovandosi sul posto, che si trattò di un casuale tentativo di rapina e non di un agguato. All’epoca esistevano numerose piste di indagine basate su concordi fonti informative nel senso che l’eliminazione di Alpi e Hrovatin sia stata organizzata per impedire loro di rivelare i risultati di un’inchiesta giornalistica su traffici illeciti fra l’Italia e la Somalia.

Queste piste sono state abbandonate?
In sostanza si. Perché ha prevalso la tesi del tentativo di rapina basata sulla deposizione di Gelle. Solo nel 2007 il Gip Cersosimo accogliendo l’opposizione di Luciana Alpi all’archiviazione dell’indagine ha disposto accertamenti approfonditi in Italia e in Somalia.

Qual è attualmente lo stato delle indagini?
A seguito dell’ordinanza del Gip Cersosimo la Procura sta cercando di approfondire i temi da lui indicati. Se ne occupano il Procuratore Capo Pignatone e il Sostituto Ceniccola. E’ da ritenersi perciò che si cercherà di stabilire chi abbia indotto Gelle, secondo quanto da lui dichiarato a “Chi l’ha visto?”, ad alterare la verità.

Tratto da: liberainformazione.org

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