di Giovanna Maggiani Chelli - 23 gennaio 2015
La mafia continua a inviare missive e parla sempre di esplosivo, questa volta è ancora per Di Matteo il PM nel processo trattativa Stato Mafia.
Il tritolo per il magistrato sarebbe ancora una volta depositato a Porticello, là dove è stato conservato anche il tritolo per la strage del 27 Maggio 1993 a Firenze, dagli uomini che lo recuperavano in fondo al mare e “tornavano bagnati”, come ha detto più volte il collaboratore di giustizia Gaspare Spatuzza.
Se non verrà arrestato Matteo Messina Denaro, il pericolo che la mafia usi l'esplosivo è alto, visto che “la manina” nella nomina del nuovo Capo dello Stato i capi di “cosa nostra“ vorranno metterla di sicuro; come del resto ha fatto Riina nel 1992-1993 a suon di minacce e uccisioni di innocenti, di uomini chiaramente contro la mafia, ma anche di uomini che non garantivano più i favori alla mafia “cosa nostra”.
Serve un futuro Capo dello Stato che abbia nelle sue intenzioni quella di fare tutto il possibile per incitare a combattere le collusioni con i mafiosi.
Buona parte della classe politica non disdegna le collusioni con la mafia e di questo passo l’esplosivo di “Porticello” sarà sempre pronto per ricattare lo Stato nel momento del bisogno e buttare intere famiglie nella disperazione come è successo a noi che ci troviamo ancora oggi, dopo 22 anni a chiedere diritti.
* Presidente
Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili