Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

tribunale-di-tivoli-webdi Giuliano Girlando - 4 dicembre 2014
E’ una storia sbagliata come direbbe Fabrizio De André, per altri ha i contorni poco chiari di un romanzo, ma questa storia di abusi amministrativi, edilizi e nebbie giudiziarie non si svolge in una procura siciliana o calabra, stavolta la procura in questione è laziale e parliamo della procura di Tivoli.
Andiamo con ordine. Tivoli a 30 km da Roma, non è famosa solo per le sue ville e i beni Unesco, ma a Tivoli ci sono le terme degli antichi romani  “Le Terme Acque Albule”, una municipalizzata del comune per intero pubblica fino all’anno 2001, quando l’allora sindaco dei Ds Marco Vincenzi, oggi attuale capogruppo Pd della Regione Lazio decise di avviare un iter di parziale privatizzazione cedendo il 40% delle quote della Spa. Nell’anno 2006  il comune di Tivoli conferì a titolo gratuito alla società della quale è azionista al 60% (il restante 40% appartiene al gruppo di Bartolomeo Terranova), un terreno che a quanto si legge nell’atto, ha lo scopo di potenziare l’offerta di ricettività turistico termale”.

Sembrerebbe tutto regolare, ma la società però su quel terreno ha realizzato un fabbricato che ha destinato ad uso residenziale privato, non rispettando né la delibera comunale né lo statuto stesso della Spa che non consente di svolgere attività edilizia con finalità private. Inoltre l’area infatti risulta elencata fra i beni demaniali non disponibili e nel 2008 l’allora sindaco del Pd Giuseppe Baisi tentando di sanare la situazione autorizzò con una delibera ad hoc il cda delle Terme a vendere gli appartamenti. In tutta questa controversa due relazioni, del 2011, del dirigente comunale Ercole Lupi del VI settore urbanistico del Comune di Tivoli,  rilevano (per il primo lotto) una “evidente erronea rappresentazione della situazione di fatto, al fine di conseguire un titolo edilizio per un’attività non prevista nello statuto societario”. Nel frattempo il socio di minoranza Terranova ricorre al Tar del Lazio che con un ordinanza nomina il Commissario ad acta nella persona del Prefetto di Roma, con facoltà di subdelega per ottemperare alle richieste del socio privato che continua l’opera di lottizzazione. E così il prefetto Roma nomina Commissario ad acta per l’esecuzione dell’ordinanza del Tar  l’arch. Orazio Campo che rilascia il permesso a costruire la lottizzazione,nonostante nel corpo dell’atto sia affermato: “…la maggior parte dell’area ha generato una superficie denominata Piazza Catullo, iscritta nell’elenco delle strade cittadine, che con D.C.C n° 124 del 31/03/1983 è stata inserita nelle strade comunali, interna al centro abitato di Tivoli Terme, destinata all’uso pubblico già utilizzata in passato a mercato e parcheggio, inserita nella toponomastica e ravvisando quindi che l’ente pubblico è titolare del diritto reale di transito e che l’area è ascrivibile al demanio dell’ente pubblico.” L’arch. Campo è stato Assessore all’Urbanistica del Comune di Latina fino a maggio 2014, in quota al Partito del Sindaco Di Giorgi, Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale e risulterebbe, secondo numerose e autorevoli testate giornalistiche nazionali e locali della provincia di Latina, indagato insieme al Sindaco e a tutta la Giunta comunale di Latina e ai tecnici dell’Ufficio urbanistica per abuso d’ufficio, falso in atto pubblico e lottizzazione abusiva da gennaio 2013. In sostanza la Procura contesterebbe l’approvazione di una variante illegittima al PRG che avrebbe premiato con un’ingente cubatura un’area di proprietà del consigliere comunale di Latina Vincenzo Malvaso di Forza Italia, imprenditore e Presidente della Commissione consiliare urbanistica, indagato anch’esso per gli stessi reati. Due interrogazioni parlamentari prima del M5S alla Camera prima firmataria Federica Daga e l’altra primo firmatario Andrea Ferro del Partito Democratico chiedono di far luce su questa vicenda. In tutta questa situazione l’attuale sindaco di Tivoli Giuseppe Proietti con due comunicati ha diffidato la società nel proseguire l’opera di lottizzazione mettendo in evidenza una mancanza di trasparenza e regolarità della gestione, nonché ribadendo il fatto che la società non può fare edilizia. Fatto strano di questa storia il silenzio, almeno fino ad ora, della Procura di Tivoli che risulta ancora più assurdo proprio davanti ai comunicati del primo cittadino. E’ da tempo che in città si chiede conto alla procura dell’operato non solo davanti a questa situazione ma anche ad altre vicende.

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos