di Pietro Orsatti - 2 dicembre 2014
Sembra di leggere l’indice dei nomi del libro pubblicato a marzo da Imprimatur editore e che ho scritto assieme a Floriana Bulfon (Grande Raccordo Criminale, Imprimatur ed. 2014). Invece no. Si tratta della lista degli arresti e degli indigati dell’opereazione “Mafia Capitale” scattata questa mattina a Roma.
Incredibile la sottovalutazione da parte dei colleghi della cronaca sia nazionale che locale dell’inchiesta che ci ha impegnato per un anno e che indicava con precisione lo scenario disvelato oggi dall’azione della procura. Gli intrecci, gli appalti, il mondo della vecchia eversione nera e della Banda della Magliana che giocavano un ruolo centrale nella spartizione della torta di Roma e nel coinvolgimento o condizionamento di precisi e ampi ambienti politici e imprenditoriali capitolini. Carminati, per esempio, che sembrava a tutti (ma non a noi che gli abbiamo dedicato un intero capitolo) un “camerata in pensione”.
Si legge invece, nell’ordinanza del gip Flavia Costantini: «E’ difficile stabilire esattamente il tipo di collegamento tra l’odierna organizzazione mafiosa riconducibile a Massimo Carminati e il substrato criminale romano degli anni ottanta, nel quale essa certamente affonda le sue radici. Esistono indiscutibili corrispondenze sul piano soggettivo e sul piano oggettivo». E ancora: «Sul piano soggettivo Mafia Capitale si è strutturata prevalentemente attorno alla figura di Massimo Carminati, il quale ha mantenuto e mantiene stretti legami con soggetti che hanno fatto parte della Banda della Magliana o che comunque le gravitavano intorno».
Ecco, con esattezza quello che avevamo scritto e pubblicato in Grande Raccordo Criminale. Ma si sa, in questo paese e in questo sistema del circo mediatico, approfondire e raccontare guardando anche alla storia e alla biografia dei potenti non paga.
p.s. (pensa te che un anno fa esatto mentre stavamo ancora cercando un un titolo “Mafia Capitale” era uno dei possibili)
Tratto da: orsattipietro.wordpress.com