Ciclo di appuntamenti sulla legalità al liceo Dolci di Palermo
di Luigi Barbieri - 13 novembre 2014
In questi giorni gli alunni del liceo Dolci hanno incontrato prima i ragazzi di Addiopizzo e in particolare Silvia Buzzone e in un secondo momento l'associazione Libera con la testimonianza di Girolamo e Nicola, da anni impegnati nella lotta contro le mafie. Incontri costruttivi perché lontani da retoriche varie e dove ci si è interrogati sul tema della mafia, del consumo critico e dei terreni confiscati alla mafia. Ma in particolare gli amici che ci sono venuti a trovare hanno scosso le nostre coscienze, facendoci capire che la legalità è un bene comune da non delegare ad altri e che ognuno deve assumersi le proprie responsabilità. ''Siamo ciò che facciamo e non ciò che diciamo’'. Inutile nascondere che, a tratti, negli interventi regnava pessimismo e sconforto e che per i giovani della 3a F la mafia sembra essere invincibile. Secondo altri invece bisogna cambiare noi, per cambiare la società e far regnare la speranza di poter sconfiggere il sistema mafioso. I ragazzi del Dolci sottolineavano che parlare di mafia a Brancaccio un tempo era impensabile e invece oggi ''vogliamo essere diversi anche dai nostri genitori, dal mondo degli adulti che non sempre ha testimoniato alle nuove generazioni con fatti la voglia di cambiamento’’.
Questi incontri sono nati anche per sensibilizzare i ragazzi alla giornata di lunedì 17 dove, grazie all'iniziativa del dirigente scolastico prof. Di Fatta e di alcuni docenti l'aula magna sarà dedicata a Peppino Impastato. Significative le parole di Silvia e Nicola alla fine degli incontri: ''Questi giovani ci hanno dato una carica enorme, siamo anche noi cresciuti grazie ai loro preziosi interventi’’. Il lavoro del Dolci continua e il nostro pensiero finale è per Di Matteo e per tutti i magistrati impegnati in prima linea.
Prof. Luigi Barbieri e la 3a F