di Benedetta Montalto - 4 ottobre 2014
Si dice che le parole “se le porta via il vento” ma venerdì 3 ottobre, al Liceo Danilo Dolci di Palermo, sono state spese parole che sono rimaste nella mente e nel cuore di tutti i presenti. Durante un incontro a cui hanno partecipato anche la docente Mari Albanese e Adriana Argento in rappresentanza del centro antiviolenza “Lia Pipitone”, Alessio Cordaro figlio di Lia Pipitone ha infatti portato la sua testimonianza tra i ragazzi del Dolci, con tutta l’umiltà, la sincerità, l’emozione e la commozione ma anche la voglia di verità e di riscatto che contraddistinguono chi, una “tragedia di mafia” l’ha vissuta in prima persona.
Alessio era solo un bambino infatti quando la madre Lia, figlia del boss Antonino Pipitone, fu uccisa all’età di 25 anni per ordine del padre. Alessio che insieme a Salvo Palazzolo è autore del libro “Se muoio, sopravvivimi” che racconta proprio la storia della madre, ha dipinto Lia come una ragazza con tanta voglia di vivere, tanta voglia di esprimere in libertà la propria personalità e le proprie passioni. Purtroppo la sua vita si è spenta precocemente per colpa di mani crudeli, cuori spenti e menti deviate che hanno tagliato troppo presto le ali ad un angelo che non era ancora pronto a volare via. Dalle parole di Alessio abbiamo inevitabilmente colto la sua sofferenza ma anche e soprattutto la forza di chi non si fa giustizia con la morte, ma con la vita…vivendo ogni giorno portando con sé il ricordo di sua madre vivo dentro di lui e contribuendo a non far finire questa storia nel dimenticatoio comune. A Palermo non c’è solo la mafia, ci sono anche tanti cittadini che hanno voglia di ricordare storie come questa e, nell’ambito del Progetto Legalità, abbiamo tenuto vivo il ricordo di Lia. Infondo è proprio questa la bellezza del nostro Progetto: accanto alle riflessioni, alle parole e ai dibattiti, abbiamo la possibilità di incontrare persone autentiche che, attraverso il loro stile di vita, ci fanno prendere coscienza del fatto che nella nostra Sicilia troppo spesso violentata da crimini e delitti celati dietro bocche vuote di parole,occhi che non vedono e orecchie che non sentono, ci sono anche uomini e donne che si spendono in silenzio per gli altri…soltanto per amore della giustizia. A loro il nostro eterno grazie! Perché se un giorno la Nostra Terra sarà un posto migliore, sarà merito dell’esempio che loro ci hanno dato.
In foto: Alessio Cordaro e la classe III F del Liceo Danilo Dolci di Palermo