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montalto-benedettadi Benedetta Montalto - 24 settembre 2014
Giorno 24 settembre, il Liceo Danilo Dolci ha presentato il cortometraggio creato da noi ragazzi nell’ambito del progetto “Oltre il silenzio”, con l’aiuto ed il supporto dell’educatore Giuseppe Candolfo, del regista Alberto Castiglione e degli insegnanti Clelia Lombardo e Luigi Barbieri, tutor del progetto. Questo progetto è stato chiamato “Oltre il silenzio” perché è proprio questo che abbiamo cercato di fare creando il cortometraggio: abbattere i muri del silenzio, per mandare un messaggio chiaro ed univoco, e cioè che l’amore è libertà e non è violenza, tutto il resto infatti è “Malamore”.

Alla presentazione di oggi erano presenti: Caterina Fasone in rappresentanza dell’ URS Sicilia, la docente Mila Spicola, la testimone di giustizia Valeria Grasso e Maria Rosa Lotti in rappresentanza dell’associazione “Le Onde”. Al dibattito, moderato dalla giornalista Alessandra Turrisi, hanno preso parte attiva anche molti dei ragazzi presenti e, ciò che è emerso, è il bisogno di abbattere gli stereotipi che diventano come gabbie da cui è difficile liberarsi. E’ proprio questo che abbiamo cercato di fare durante il nostro cammino per la realizzazione finale di questo lavoro: abbattere gli stereotipi che la società ci impone, dando una precisa impostazione al corto, senza far mai apparire immagini di donne sfigurate ma rendendo il messaggio ugualmente efficace. Bisogna parlare d’amore e capire che la violenza non è la scelta più giusta e soprattutto che è un fardello da cui ci si può liberare. Un ruolo importante è stato attribuito alla scuola come Istituzione, che deve prendersi la responsabilità di accogliere questa riflessione e promuovere un cambiamento culturale. Durante il dibattito Valeria Grasso ci ha regalato una testimonianza della sua esperienza difficile, di una violenza subita soprattutto come madre, vedendo i propri figli strappati da tutti i loro affetti più cari, come lei stessa ha affermato. Senza perdersi mai d’animo però la testimone di giustizia, nonché coraggiosa donna e madre, ha concluso dicendo: “Essere liberi a volte ha un prezzo, ma non abbiate mai paura di parlare, di denunciare, piuttosto abbiate paura del silenzio, perché è nel silenzio che sarete soli.” Con questo bellissimo messaggio e con le parole di Ettore Baiamonte che ci ha fatto riflettere dicendo: “Gli uomini dovrebbero smettere di possedere e cominciare ad amare le donne e la libertà delle donne”, si è concluso il dibattito molto intenso e sentito da parte di tutti. L’emozione era tangibile nei volti di tutti noi ragazzi che abbiamo svolto questo cammino di arricchimento culturale e soprattutto umano. Il lavoro finale è stato infatti il frutto di diversi incontri in cui sono emersi molti pensieri tutti differenti, pensieri a volte contrastanti che sono serviti a capire, a confrontarsi e crescere, a prendere maggiore consapevolezza del valore che ognuno di noi ha…perché se scegliere chi amare non ci è concesso, possiamo scegliere di amarci ogni giorno.

* Un ringraziamento particolare al preside Di Fatta per il sostegno al progetto

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