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ciancimino-c-giorgio-barbagallo-2Commento di Massimo Ciancimino in risposta all’articolo «"Ritorno alla strategia della tensione? Protezione anche per Ciancimino!" Un anno dopo»
Adriana, devi comprendere che io sono un problema, il problema per tutto questo processo: siedo nel banco degli imputati ma insieme ai miei difensori ci battiamo al fianco della procura contro i continui attacchi al processo, non ultima la richiesta avanzata dai difensori di spostare il processo in altra sede. Una vergogna, sia io che il Procuratore aggiunto dott. Teresi, secondo quanto dichiarato dai difensori degli ufficiali del Ros, saremmo stati querelati. Ci avevano già provato in fase di udienza preliminare, ci eravamo anche lì affiancati alla richiesta di rigetto da parte della procura. Abbiamo lottato affinché non venisse leso il sacro santo diritto della difesa di poter ascoltare intercettazioni depositate, intercettazioni tra un imputato ed il capo dello stato, abbiamo lottato fino in Cassazione per far riconoscere il nostro diritto sancito dalla legge, secondo cui le stesse vanno distrutte dopo un'udienza innanzi al gip e solo dopo che le parti le abbiano potute ascoltare.

Scortare me, Massimo Ciancimino vuole dire legittimare il mio ruolo in un processo che di fatto non dovrebbe esserci, un processo che non dovrebbe neanche esistere, come non dovrei esistere neanche io, il figlio di un mafioso che non si fa i cazzi suoi pur avendo un lascito dal padre di milioni di euro tali da potersi levare dalle palle. Sia io che il processo che ho contribuito a portare in fase dibattimentale imbarazza tanta gente, nessuno avrà mai la forza morale di avallare un richiesta di protezione nei miei confronti. Hanno impiegato tanti mezzi e uomini per screditare quanto da me dichiarato ai pm palermitani, mi hanno ostacolato e combattuto su tutti i fronti. Ho spaccato cdm e procure ed anche altro che evito di scrivere.... Vedi Adriana, io in questo processo sono il più esposto, in questo non posso che darti ragione, forse anche l'unico che si beccherà una condanna, non sto con gli altri miei coimputati, anzi sono la fonte delle loro accuse, non posso stare dalla parte della procura, dovrei quantomeno essere un pentito… Io mi trovo nella peggior situazione, sono nella " terra di mezzo ", una brutta condizione.

Ma non mi importa, sapevo a cosa andavo incontro, sono in tanti ancora a provare imbarazzo nel poter pensare di sostenermi, molto più facile per loro sostenere uno Spatuzza, lui anche se ha ammazzato o sciolto bambini nell'acido oggi ha un ruolo, è un pentito sotto protezione, un ruolo che molte procure sostengono e si affannano a far evidenziare, spesso anche non solo per lodarne le doti di indiscutibile credibilità. Io non ho ammazzato nessuno, ho fatto piccoli errori dettati da inesperienza, ingenuità e buona fede, ma nessuno sconto anche da parte della stessa procura che sto aiutando, anzi, con me per non accreditare tesi di pseudo accordi avallate dai tanti miei detrattori bisogna essere più severi che con gli altri, aiuti che in ogni caso non mi spetterebbero e non ne voglio. Se ho sbagliato pagherò come sempre con il massimo della pena.

È vero giro in bicicletta, ma lo faccio anche a testa alta, sai Adriana cosa, quanti sono i magistrati e potenti uomini delle istituzioni che vedendomi dai finestrini dalle loro scorte mi abbassano il loro sguardo, provano imbarazzo, io sono orgoglioso della mia scelta, sono fiero di non dover dire grazie a nessuno, la mia è una strada tutta in salita, continuerò a pedalare finché mi permetteranno di farlo. Non ho mai chiesto scorte, sinceramente non saprei cosa chiedere ad un ministro come Angelino Alfano , lo conosco personalmente, lo frequentavo quando ero semplicemente il figlio di un mafioso, allora sì che potevo chiedergli e fare favori, un ministro degli interni che per portavoce ha la figlia del mio coimputato Subranni.

Ho una misura di prevenzione provvisoria, la legge dice che dovrebbe avere come durata massima trenta giorni, il tempo della pronuncia della sentenza da parte del Tribunale misure di prevenzione, sono passati due anni, non ho mai avuto un pronunzia in tal senso. Quando chiedo anche in questura come mai, mi rispondono che io sono un caso a parte, io non segue la normale procedura come per centinaia di mafiosi sottoposti a sorveglianza speciale. Uno di loro mi ha detto che ho subito più controlli notturni io di tutti i sorvegliati messi insieme. Come pensi che possa chiedere a questo Stato che vorrebbe soltanto che io non esistessi? Ancora grazie, Massimo.
24 marzo 2014

Foto © Giorgio Barbagallo

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