Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

riina-salvatore-big0di Marta Genova - 15 novembre 2013
Queste sono di quelle cose che non si riescono a comprendere e che inducono necessariamente a farsi delle domande.
Perché una spiegazione bisogna pur darsela se Totò Riina, richiuso al 41 bis, minaccia di volere ammazzare i pm che si stanno occupando del processo sulla Trattativa stato-mafia (e non solo loro), il Comitato per l'ordine e la sicurezza si riunisce in fretta e furia per decidere su come aumentare la protezione al giudice Nino Di Matteo al punto che si paventa anche un suo trasferimento in località segreta con tutta la famiglia e poi, però, di decisioni non ne vengono prese e si rinvia a data da destinarsi, una nuova riunione del Comitato.
Comitato che è composto dal Prefetto (di Palermo nel caso specifico) che lo presiede, il Questore, i Comandanti provinciali di Carabinieri e Finanza, il Procuratore generale e su invito il sindaco della città. Loro prendono le decisioni e poi il provvedimento passa a Roma per la ratifica dell'Ucis (Ufficio Centrale Interforze per la Sicurezza Personale).

A questo punto è legittimo chiedersi: che senso ha tutto questo? Com'è possibile, vista l'urgenza, che ancora non sia stata fissata una data per decidere sulla sicurezza dei magistrati?
E dunque la prima risposta che, non un giornalista, ma un semplice cittadino, si dà è che forse non hanno riscontrato tutta questa urgenza.

Certo è però che a leggere le dichiarazioni del procuratore capo di Palermo Francesco Messineo, di Sonia Alfano e di diversi altri esponenti delle istituzioni, non sembrerebbe affatto una cosa di poco conto. Soprattutto se si ragiona sul perchè Riina avrebbe detto quelle cose e perchè si arrovelli così tanto sul processo Trattativa.

Dobbiamo forse pensare che  il Comitato di sicurezza reputi l'incolumità di questi magistrati non a rischio e che dunque le parole di Riina non abbiano tutto questo peso?

Insomma, una motivazione dovrà pur esserci dietro a questo temporeggiare e forse sarebbe opportuno che qualcuno rispondesse.

I fatti dicono che il pm Di Matteo ha un livello di sicurezza 1, ovvero il più alto e che l'unica cosa da poter fare per potenziare la sua protezione, sarebbe dotare la sua scorta del Jammer, un dispositivo antibomba che intercetta nel raggio di 200 metri i segnali radio dei telecomandi, bloccandoli.
I sostituti Francesco del Bene, Roberto Tartaglia e l'aggiunto Vittorio Teresi hanno e continuano ad avere il livello 3.

Consapevoli che per motivi di sicurezza probabilmente non si dovrebbe rendere pubblico il livello di protezione dei pm, siamo convinti invece, che vista la situazione assai delicata e decisamente strana, sia giusto far sapere come stanno le cose.
E ricordare che la stessa situazione si vive a Caltanissetta dove si sta celebrando il processo Borsellino Quater e dove i pm vengono minacciati così come a Palermo. Il procuratore capo Sergio Lari ha il livello di protezione 1, livello 2 per l'aggiunto Nico Gozzo e livello 3 per i sostituti Stefano Luciani e Gabriele Paci.

Marta Genova (
www.palermoreport.it)

Tratto da:
19luglio1992.com

ARTICOLI CORRELATI

Riina ordina: "Uccidete Di Matteo" (E adesso il CSM da che parte sta?)
Nel mirino anche i pm della trattativa e Scarpinato.

Riina e la terra del coccodrillo
Cosa si nasconde dietro alle minacce di morte del capo di Cosa Nostra?

Riina, lo stato e le minacce a Di Matteo

Non siate indifferenti: manifestazione a sostegno dei magistrati del pool Trattativa - 18 Novembre

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos