di Giovanna Maggiani Chelli - 12 ottobre 2013
Sono stati decisi i componenti della tanto invocata commissione antimafia che ancora mancava in questa legislatura, commissione peraltro da noi sempre contestata di governo in governo in questi 20 anni.
Ancora una volta la nostra diffidenza verso un organismo bipartisan che poco o niente ha prodotto, se non confusione in questi 20 anni dalla strage di via dei Georgofili, è stata come si dice “premiata”.
Uno dei canditati alla presidenza della commissione stessa è infatti il parlamentare Donato Bruno, acerrimo nemico del “41 bis”, il quale nel 2002 ebbe a dire: “Personalmente io abrogherei il 41 bis, che è solo una tortura per i detenuti”.
Nel 2002 in questo Paese si stavano archiviando tutte quelle indagini che se portate a compimento avrebbero potuto indicare la via maestra per arrivare alla verità sul massacro di bambini e ragazzi a Firenze la notte del 27 Maggio 1993.
Noi ritenemmo le esternazioni del parlamentare Donato Bruno un affronto alle nostre vittime e oggi lo ritroviamo puntuale come un orologio svizzero in una commissione antimafia.
Come già scritto in un nostro comunicato la settimana scorsa, meglio non avere una commissione antimafia che doverne ingoiare una che non ci piace nei suoi componenti da ambo le parti dell’arco costituzionale.
E’ un dovere verso le nostre vittime e i nostri morti vigilare sulla Commissione Antimafia che andrà a completarsi martedì prossimo e nei limiti delle nostre possibilità lo faremo, perché noi cosa sia la tortura che ci ha inflitto la mafia cosa nostra lo sappiamo davvero.
Giovanna Maggiani Chelli
Presidente
Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili