La figlia del medico ucciso dalla mafia colpita da infarto
di AMDuemila - 20 giugno 2013
E’ giunta in redazione la notizia che Milly Giaccone è stata colpita da un infarto. Nel referto scritto dai medici del Policlinico Universitario Paolo Giaccone (medico ucciso per azione terroristico mafiosa e padre di Milly) si legge: “infarto anteriore. ECG anormale e sovraccarico del ventricolo sn”. Siamo riusciti a parlarle e abbiamo sentito una voce stanca.
“Mi sono sentita male subito dopo aver saputo della sentenza che rigettava la mia necessità di quiescenza – ha detto Milly Giaccone –. Non volevo impaurire mio figlio e soprattutto non posso lasciarlo da solo. Quando ti uccidono il padre e poi vedi morire tua figlia a dodici anni perdi la cognizione del dolore, non puoi più misurare quello fisico in quanto quello morale prevale sul resto.
Ho creduto di poter resistere e invece no , non ho alternative. Quel giudice della Corte dei Conti ha voluto non riconoscere uno status che ahimè era stato attribuito a Papà già nel lontano 1983. Forse per lui i certificati di Prefettura hanno la scadenza come i farmaci e come un farmaco scaduto lo ha buttato nell’apposito contenitore. Adesso devo cercare di star meglio, ripeto non posso lasciare mio figlio da solo, e ormai non ho più né una pensione né un lavoro”.
L’accanimento burocratico-giudiziario nei confronti della figlia di Paolo Giaccone continua a produrre i suoi effetti devastanti. Auspichiamo fortemente che il presidente Crocetta, al prossimo incontro con i familiari delle vittime di mafia, possa risolvere definitivamente questa paradossale vicenda chiudendo una pagina degna di un Paese del terzo mondo.
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