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fond-falcon-borsellinodi Fondazione Giovanni e Francesca FALCONE - 15 maggio 2013
Questa mattina, presso l’Aula Magna del Tribunale di Palermo, tredici Paesi europei (Albania, Belgio, Bulgaria, Estonia, Francia, Germania, Italia, Macedonia, Polonia, Regno Unito, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia) hanno preso parte al seminario internazionale promosso dalla Fondazione Giovanni e Francesca Falcone e finanziato dall’EACEA (The Education, Audiovisual and Culture Executive Agency) nell’ambito del programma Europe for Citizens. Il seminario, rivolto a tutta la società civile e ai giovani della comunità Europea, rientra nell’attività del progetto: “WAVES OF LEGALITY, WAVES OF CITIZENSHIP”.

A presentare la ricerca dal titolo: “LA PERCEZIONE DELLA CRIMINALITA’ TRA I GIOVANI CITTADINI EUROPEI”, dopo i saluti del presidente del Tribunale di Palermo, Leonardo Guarnotta, del presidente della Fondazione Giovanni e Francesca Falcone, Maria Falcone e di Maurizio Carta pro-rettore dell’Università degli Studi di Palermo, Antonio La Spina, professore di Sociologia presso la LUISS Guido Carli di Roma e Attilio Scaglione, ricercatore in Sociologia presso l’Università degli Studi di Palermo hanno illustrato la realtà percettiva emersa dai dati del sondaggio somministrato ai giovani cittadini europei. Le conclusioni sono state affidate ad Antonio Scaglione, preside della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Palermo.

Riportiamo di seguito una nota di sintesi della ricerca: “La percezione del fenomeno della criminalità organizzata tra i giovani cittadini europei” a cura di Attilio Scaglione.

“Negli ultimi decenni, come è noto, il processo di trasformazione globale dei mercati economici e finanziari ha favorito la diffusione delle organizzazioni criminali su scala mondiale. L’accresciuta rilevanza del problema, ha spinto la Fondazione Giovanni e Francesca Falcone Falcone ad avviare una ricerca sulla percezione della criminalità organizzata (CO) tra i giovani cittadini europei.

L’indagine, partita alla fine del 2012 e conclusa nel mese di aprile del 2013, si inserisce nell’ambito del più ampio progetto europeo “Waves of Legality, waves of citizenship”. Per indagare la percezione dei giovani è stato costruito un questionario strutturato composto da 24 domande a risposta multipla. Il questionario è stato tradotto in diverse lingue (inglese, tedesco, francese, greco ecc.) e somministrato online attraverso una piattaforma telematica. Al termine della rilevazione, durata un paio di mesi, sono stati raccolti complessivamente oltre 900 questionari. Pur trattandosi di un campione non probabilistico è stato possibile formulare alcune considerazioni.

Il 60% circa dei rispondenti sono giovani di età compresa tra i 17 e i 25 anni. Oltre i due terzi del campione sono cittadini di nazionalità italiana, mentre il terzo restante dei rispondenti sono stranieri. Tra questi, sono state censite 27 nazionalità differenti. Il tema della CO costituisce, senza dubbio, una delle problematiche, insieme a quelle di natura economica, che preoccupano maggiormente i giovani. Per il 90% degli italiani e il 76% degli stranieri, il fenomeno in oggetto costituisce un problema molto o abbastanza grave. Le differenze tra i due gruppi sono comunque marcate e riguardano l’origine, le attività illecite e le conseguenze attribuite alla CO nel proprio paese.

Per gli italiani i gruppi criminali si caratterizzano in primo luogo per l’esercizio del controllo del territorio e la ricerca del potere, mentre al contrario gli stranieri sottolineano prevalentemente la dimensione economica intesa come ricerca del profitto e riciclaggio del denaro illecitamente accumulato. Entrambi i gruppi ritengono che la corruzione sia spesso legata alla presenza della CO. Per l’80% degli italiani e il 64% degli stranieri costituisce la principale conseguenza dell’attività dei sodalizi criminali.

In questo scenario, si inserisce anche la sfiducia che i giovani hanno nei confronti della politica, che raggiunge percentuali altissime nel caso del campione italiano (90%) e alte in quello degli stranieri (75%). La forte sfiducia manifestate nei confronti della politica non si rifletta fortunatamente in atteggiamenti apatici o alienati. I giovani, in particolare gli italiani, oltre ad essere consapevoli della gravità del fenomeno, hanno anche le idee chiare sulle priorità da intraprendere per contrastare la CO, che deve essere colpita nei suoi interessi economici e nelle relazioni collusive con l’area grigia. Italiani e stranieri invece sembrano meno consapevoli del contributo che ciascuno di essi può dare nella lotta al fenomeno della CO.

In altre parole, da parte dei giovani, si avverte l’esigenza di accrescere le occasioni di confronto e di dialogo con esperti e addetti ai lavori, finalizzate non solo all’analisi del fenomeno ma anche alla individuazione di forme di partecipazione attiva.”

La ricerca si è resa possibile grazie alla collaborazione con i seguenti organismi: Associazione InformaGiovani, D.S.E.A.77, EDIE , Eurocircle, European Project Management, Young Volunteers Firefighters Sfera, Stowarzyszenie młodzieży Smart ed in cooperazione con Association Portapolis ed in cooperazione con il Forum Europeo Sicurezza Urbana, OEE e la Polizia di Mannheim.

Al presente comunicato si allega il file integrale della ricerca.

Palermo, 15 Maggio 2013

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La percezione della criminalità organizzatatra i giovani cittadini europei

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