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'In una situazione di oppressione, chi non prende posizione ha scelto l' oppressore', Desmond Tutu.
Siamo davanti al piano israeliano di espulsione forzata della popolazione palestinese dai propri territori, a bombardamenti continui sui civili innocenti, ultimo dei quali la violazione della tregua con un raid da 450 morti a Gaza, alla distruzione sistematica delle infrastrutture vitali, al blocco disumano degli aiuti alimentari e sanitari, oltre che degli approvvigionamenti idrici e della rete internet, all' oppressione di interi villaggi in Cisgiordania con lo scopo di evacuarli, all utilizzo di tecnologie militari innovative sperimentate impunemente sulla popolazione inerme, alla reclusione preventiva di migliaia di persone, alla distruzione, insomma, di qualsiasi speranza di futuro per intere generazioni di palestinesi.
Siamo, inoltre,  davanti alla complicitá dei governi occidentali con questo massacro, al disprezzo per gli organismi internazionali e per la Corte Internazionale di Giustizia, all’ indifferenza per la mobilitazione solidale di milioni di persone in tutto il mondo, a un contesto massmediatico fazioso e funzionale, all ipocrisia e al doppio standard nella narrazione delle vicende geopolitiche, alla sproporzione completa fra le forze in campo.
Il piano di conquista territoriale e di pulizia etnica di Israele, ormai, non ha più veli, e nemmeno un contesto internazionale di ferma opposizione. È una vergogna per tutti gli stati che si vantano di essere democrazie, e per i loro popoli che subiscono questo degrado.
Allora non possiamo restare indifferenti, ossia incapaci di capire cosa sta succedendo sotto i nostri occhi. Non possiamo restare in silenzio, ossia timorosi di esprimere tutto il nostro sdegno. Non possiamo restare fermi, ossia inermi e complici davanti a tanta brutalità. Altrimenti dobbiamo essere consapevoli di aver scelto di collaborare con l'oppressore.
Increduli, sdegnati e arrabbiati, attivisti e attiviste dello spazio sociale Lo.Co. Locale Comune di Feltre e delle realtà che lo animano (tra le quali il Comitato Palestina),  sono a fianco del popolo palestinese e condividono con i cuori e materialmente la sua lotta per il diritto a vivere dignitosamente nella propria terra, per il cessate il fuoco, ma soprattutto per un risveglio della coscienza  civile che con il suo sonno sta generando questa mostruosità.

Stop genocidio! Palestina libera! 

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