La parlamentare annuncia: “Il 13 dicembre con i colleghi dell'intergruppo per la Pace tra Israele e la Palestina andremo alla CPI per esprimere pieno sostegno alla Corte”
Quello che sta succedendo a Gaza "è l'apocalisse, l'inferno sulla terra, un genocidio, perché non dobbiamo avere paura di usare i termini corretti, è un genocidio che sta a poche centinaia di chilometri in linea d'aria dalle nostre coste". Lo ha detto la deputata di M5s, Stefania Ascari, citando la lettera di un bambino di Gaza, nel corso della discussione generale delle mozioni del MoVimento cinque stelle e di Alleanza verdi e sinistra concernenti iniziative in merito al conflitto in corso nella Striscia e agli obblighi di cooperazione e assistenza giudiziaria nei confronti della Corte penale internazionale. "Non sono solo io ad utilizzare il termine genocidio ma soprattutto ne parla la Corte penale internazionale che ritiene plausibile che Israele stia commettendo un genocidio ai danni della popolazione palestinese", ha aggiunto. La deputata pentastellata ha poi annunciato che “venerdì prossimo, 13 dicembre, assieme ai colleghi e alle colleghe dell'intergruppo per la Pace tra Israele e la Palestina, a europarlamentari italiani e a rappresentanti delle Ong italiane, ci recheremo alla Corte Penale Internazionale per esprimere pieno sostegno alla Corte, che opera al solo scopo di affermare la legalità internazionale, nonostante pressioni e circostanze molto difficili. Riteniamo fondamentale che l'Italia, Paese in cui fu firmato lo Statuto di Roma che ha istituito la Cpi, dia un chiaro e inequivocabile segnale di vicinanza alla Corte”, ha affermato Ascari intervenendo nell'aula della Camera. "Il lavoro della Corte deve essere rispettato e il nostro Governo non può sottrarsi ai suoi obblighi internazionali dando piena attuazione al mandato d'arresto della Corte nei confronti dei criminali di guerra e contro l'umanità Benjamin Netanyahu e Ioav Gallant. Chiediamo poi che si compia ogni sforzo a tutti i livelli per giungere a un immediato cessate il fuoco permanente e duraturo nella Striscia di Gaza, Stop all'invio di armi ad Israele e l'interruzione di ogni rapporto economico e sociale, il riconoscimento dello Stato di Palestina e si assicuri alla popolazione palestinese la fornitura di aiuti umanitari via mare, terra ed aria, garantendo l'apertura permanente di adeguati corridoi umanitari e permettendo l'evacuazione dei civili più vulnerabili", ha concluso.
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