“Appuntamento con la storia. Capaci 32 anni dopo” è il titolo dell’incontro con Luciano Tirindelli, uno degli uomini della scorta, tenutosi al Teatro Comunale Guido Bianchi di Pescantina-Verona venerdì 25/10/2024.
All’evento, organizzato da Antonio Gaburro della Proloco di Ospedaletto di Pescantina, era presente il Sindaco di Pescantina Aldo Vangi.
Parlando di “Giovanni” (così il giudice Falcone si faceva chiamare in auto dai suoi poliziotti) Tirindelli ha raccontato di come aveva vissuto, da uomo della scorta, l’omicidio dell’agente di polizia Nino D’Agostino e della moglie Ida Castelluccio e la spietatezza di Totò Riina che, non solo toglieva di mezzo i colleghi boss, ma anche tutta la schiera di familiari e parenti.
Molto apprezzato dal folto pubblico il video nel quale il compianto Andrea Purgatori intervista lo scrittore Saverio Lodato sull’importanza dei collaboratori di giustizia, nonché di Tommaso Buscetta e delle sue rivelazioni di incalcolabile valore per svelare i segreti di Cosa Nostra.
Luciano Tirindelli
Il video prosegue con potenti dichiarazioni del magistrato Nino di Matteo che invita a non accontentarci di verità parziali ma di pretendere, in primis noi cittadini, verità assolute, soprattutto in relazione alle stragi del triennio.
La sottoscritta, durante lo spazio dedicato alle domande del pubblico, ha ripreso questo concetto, ribadendo la necessità di parlare di mafia, argomento sempre più assente nell’agenda di ogni governo e di quanto sia necessario sostenere coloro che, come il dott. Nino Di Matteo, si battono da trent’anni per garantire al nostro Paese una giustizia libera, indipendente e irrobustita da quegli strumenti che abbatterebbero il sistema mafioso e corruttivo e che operano per svelare le menti raffinatissime che da decenni ordiscono omicidi, stragi e riforme demenziali spacciate per cambiamenti migliorativi a danno dei cittadini. Risulta inevitabile, ha concluso, denunciare il vigliacco tentativo di delegittimazione da parte di una certa stampa nei confronti di magistrati come Nino Di Matteo, Sebastiano Ardita, Roberto Scarpinato, Luca Tescaroli, Giuseppe Lombardo, Nicola Gratteri. Questi funzionari oggi, stanno subendo lo stesso trattamento che Giovanni Falcone e Paolo Borsellino subirono a loro tempo.
Con una differenza: oggi non sono più soli. E la conferenza di ieri è un buon inizio.