Alla Fondazione Lucifero dovrebbe insediarsi un nuovo Consiglio entro la fine dell'anno. Dopo due Cda saltati e uno, l'ultimo, che ha operato nel più totale "immobilismo" si spera che questo capitolo sia definitivamente chiuso.
Una speranza che viene rinvigorita dalla granitica relazione del commissario speciale Francesco Riela, tanto voluto dai precedenti consiglieri dimissionari Franco Scicolone,
Gioacchino Puglisi e Rosalia Shirò.
La richiesta di ispezione, come si legge dal documento, è datata 29 gennaio 2024 e sollecitava "una minuziosa e rigorosa ispezione" con particolare rilievo a 12 punti 'critici' "riferibili all'attività istituzionale dell'ente vigilato".
Nei 12 punti si leggono le accuse più disparate: dal "totale tradimento della volontà testamentaria della defunta Baronessa Maria Lucifero", al presunto abusivismo dell'Associazione 'Il Giglio' fino al teorema secondo cui l'intestazione delle utenze di "luce, gas, telefono e tasse comunali" sarebbero "a carico delle casse della Fondazione quale ulteriore benefit all'Associazione Il Giglio". Un osservatore esterno, che non conoscesse nulla di quanto avvenuto, sarebbe portato a pensare che 'Il Giglio' sia, a questo punto, un covo di mafiosi e di opportunisti.
Una visione che la relazione di Riela riesce a dissipare con 27 pagine (alcune delle quali presentano degli omissis): l'analisi condotta dal commissario "non indica la sussistenza di elementi di irregolarità nelle procedure poste in essere che vedono coinvolta l'Associazione il Giglio" che "sebbene venga accusata di plurimi atti di illegittimità, ha di fatto consentito alla Fondazione, nel corso della sua lunga collaborazione, il raggiungimento degli obiettivi istituzionali attraverso azioni concertate dai due organismi (Fondazione e Associazione) tali da accrescerne ed incrementarne il valore sociale".
Conti senza l'oste
Nei verbali dei Cda precedenti si parla spesso di soldi, di come le casse siano in rosso e di come sia necessario aggiustare i conti.
Eppure i provvedimenti proposti dal precedente Cda, spiega la relazione, avrebbero prodotto un ulteriore esborso di "ben oltre il mezzo milione di euro all'anno".
Cosa si intendeva fare?
Il consiglio di amministrazione aveva deciso di non continuare la collaborazione con 'Il Giglio', che fino “ad allora aveva aiutato a raggiungere gli obiettivi pubblici”. Al contrario, proponeva di passare da un sistema contributivo, in cui i costi erano divisi tra i partecipanti, a uno corrispettivo, dove si paga in base al servizio fornito. Questo cambiamento avrebbe solo aumentato i costi, poiché si sarebbe dovuta fare una gara d’appalto, con conseguenti spese maggiori per i servizi. Il vecchio Cda non aveva considerato questo aspetto. Inoltre, i sostenitori del cambiamento non avevano stabilito né i tempi né i modi per attuare il nuovo sistema, che richiedeva l'applicazione delle regole del codice degli appalti (che prevede un pagamento per i servizi).
Sbarazzarsi del Giglio
"Quanto alla vertenza in essere con il Giglio per il rilascio degli immobili da essa occupati abusivamente si osserva un fatto singolare" si legge nel documento: il Cda presieduto da Maria Teresa Collica ha deciso il 29 dicembre 2022 all'unanimità di continuare con la procedura di coprogettazione e, allo stesso tempo, di prorogare il contratto con l'Associazione "Il Giglio" fino al 31 agosto 2023, mantenendo le stesse attività e condizioni dell'accordo iniziale.
Successivamente, il 15 settembre 2023, Cda ha approvato una nuova mozione. Questo è accaduto dopo un periodo turbolento, durante il quale il presidente Collica si era dimesso poco prima della discussione della mozione di sfiducia presentata dai consiglieri Scicolone, Puglisi e Schirò. Nel frattempo, il C.d.A. aveva eletto Scicolone come nuovo presidente. Con un cambio improvviso di direzione, hanno deciso di sospendere e annullare la procedura di coprogettazione e di prorogare il contratto con l'Associazione "Il Giglio" per la gestione del Parco tematico naturalistico fino al 3 aprile 2025. Questa nuova decisione (delibera n. 13) è l'opposto di quella precedente (delibera n. 34 del 29 dicembre 2022), che era stata votata all'unanimità, compresi i consiglieri Puglisi e Schirò. Nonostante il parere tecnico negativo, il nuovo C.d.A. guidato da Scicolone aveva comunque approvato la delibera.
Nella relazione viene definito "inspiegabile" questo "mutamento di indirizzo che, alla luce anche dei pareri resi, non appare corredato dall'indicazione di una qualche motivazione che possa apparire logicamente e giuridicamente condivisibile, ne dal sopravvenire di fatti improvvisi che ne abbiano imposto l'adozione, ragione per la quale l'azione del suddetto C.d.A. (nella sua nuova composizione a guida Scicolone) appare improntata al perseguimento di un unico obiettivo primario quello di sbarazzarsi dell'Associazione il Giglio".
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