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Obbedienza civile contro ogni norma incivile. Il governo ha lanciato la sua sfida, inventando l’inesistente complotto, ordito da giornalisti e magistrati “nemici e rossi”, con l’obiettivo di delegittimare le funzioni di vigilanza e di controllo, alla vigilia della controriforma costituzionale.

Nel mirino qualsiasi forma di pensiero critico e il ricorrente tentativo di riscrivere storia e sentenze, sino ad equiparare fascismo e antifascismo; il sogno ricorrente dal giorno della Liberazione dai nazifascisti e dalla nascita della “repubblica puttana” per citare uno dei numi tutelari di Giorgia Meloni: Giorgio Almirante, quello delle leggi razziste e dei bandi di fucilazione contro i partigiani.

Niente di nuovo sotto quella fiamma della nostalgia che arde ancora sulla tomba del Duce e nel simbolo di Fratelli di Italia.

Le nuove leggi bavaglio proibiranno la pubblicazione delle ordinanze cautelari, si sommeranno alla legge Cartabia e alla mancata riforma della diffamazione.

L’esatto contrario di quello che ha chiesto la commissione europea nella sua ultima relazione sullo stato di diritto.

Per questo bisognerà che ogni cronista si prepari a praticare l’obbedienza civile, rispettando in modo puntiglioso le norme istitutive dell’ordine dei giornalisti, la Costituzione, le stesse sentenze della corte europea che impongono la pubblicazione di qualsiasi notizia di pubblico interesse e di rilevanza sociale.

Se e quando saranno denunciati dovrà scattare la solidarietà e l’assistenza attiva di tutte le associazioni dei giornalisti: istituendo i comitati di difesa, accompagnandoli in aula, ripubblicando le inchieste eventualmente “incriminate”, denunciando alla commissione europea gli abusi in atto, reclamando l’apertura di un monitoraggio straordinario sull’Italia, come già accaduto per l’Ungheria.

Mai come in questo momento sarà necessario indire decine di iniziative in tutta Italia, capaci di unire quanti hanno davvero a cuore la Costituzione antifascista, senza distinzione di parte, di partito, di sigla associativa o sindacale.

Noi di Articolo 21 ci saremo e vi invitiamo tutte e tutti alla festa di Gualdo Tadino “Viva la Costituzione” che si terrà dal 13 al 15 settembre e che dara via alle iniziative contro ogni bavaglio e contro ogni tentativo di ribaltare i ruoli tra il boia e le sue vittime.

* Coordinatore Articolo 21

Tratto da: liberainformazione.org

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