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L'avanzamento della tecnologia senza contrappesi morali ed etici ha generato negli ultimi anni l'ennesima aberrazione contro i più piccoli: le CSAM, materiale di abuso sessuale minorile autogenerato.

Sono notizie allarmanti quelle che arrivano dagli uffici dell'FBI, Europul, NCA, Telefono Azzurro e altri: l'intelligenza artificiale sta venendo usata sempre più spesso per produrre immagini di abusi sessuali su minori.

Secondo un rapporto dell’Iwf (Internet Watch Foundation), in un forum CSAM del dark web, in un solo mese sono state create 20.254 immagini con l’Ia: di queste, ben 11.108 contenevano materiale pedopornografico.

"L'uso improprio della generazione di IA sta accelerando la proliferazione di contenuti pericolosi, inclusi materiali di abuso sessuale su minori” ha dichiarato il Vice Procuratore Generale americano Lisa Monaco nell'ambito di una conferenza stampa in merito alla notizia che un soldato, Seth Herrera, dell'esercito di stanza presso la Joint Base Elmendorf-Richardson a Anchorage, Alaska, è stato arrestato la scorsa settimana per possesso di file raffiguranti abusi sessuali su minori, alcuni dei quali generati dall'IA.

L'allarme arriva anche da Europol, nel suo ultimo rapporto "Internet Organised Crime Threat Assessment (IOCTA) 2024": le immagini di abuso prodotte dell'intelligenza artificiale sono già state segnalate "nel 2023 e si prevede che aumenteranno in futuro".

"Questo - continua il rapporto - pone grandi sfide per le forze dell'ordine nel riconoscere le vittime reali e nel determinare il quadro giuridico entro cui l'indagine dovrebbe avvenire. Anche nei casi in cui il contenuto è completamente artificiale e non rappresenta una vittima reale, il CSAM generato dall'IA contribuisce all'oggettificazione e alla sessualizzazione dei bambini".

E poi ancora: "Con l'aumento del volume di CSAM artificiale in circolazione, sarà sempre più difficile identificare i trasgressori o le vittime attraverso il riconoscimento delle immagini. Per affrontare queste sfide emergenti, gli investigatori specializzati nello sfruttamento sessuale di minori (CSE) dovranno trovare nuovi strumenti e percorsi investigativi".

In Italia la Cassazione a fronte di questa nuova minaccia ha ampliato l'articolo 600 quater 1 cod. pen. che punisce chiunque produce, detiene o distribuisce materiale pedopornografico.

La Suprema Corte, con la sentenza n. 22265/17, ha infatti definito che anche disegni e cartoni animati, se di alta qualità e in grado di sembrare veri, rientrano in questa categoria quando rappresentano minori in situazioni sessuali. Questo amplia significativamente il campo di applicazione della legge, includendo anche materiale che rappresenta soggetti non realmente esistenti ma che evoca situazioni realistiche.

Quindi se le immagini, pur essendo frutto di elaborazione grafica, risultano realistiche da poter essere scambiate per reali, allora possono assumere rilevanza penale. Basterà un'interpretazione delle giurisdizione a salvare le innocenze di molti bambini?

Probabilmente no.

Partiamo da un dato: il mercato della pedopornografia online non è un fenomeno disorganizzato e la fitta rete scoperta dietro i social come Instagram lo conferma.

Non è certo un caso che i pedofili vendano i 'materiali' attraverso questo tipo di piattaforme.

I dati raccolti hanno ormai decretato che l'Europa è l'epicentro assoluto di questo crimine contro l'umanità ed è anche lo scenario dove si consumano in maniera prevalente tutti i passaggi dell'industria miliardaria pedofila la cui esistenza è intrecciata sempre di più con personaggi al di sopra di ogni sospetto, spesso frequentatori dei salotti della medio - alta borghesia.

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