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Ieri il tristemente noto quartiere di Palermo dello Zen è divenuto per l’ennesima volta teatro di aggressione delle Forze dell’Ordine da parte della solita orda intrisa di violenza e sub cultura che sembra risiedere e prosperare lì più che altrove.
Donne e uomini dello Stato erano lì per assicurare alla giustizia un uomo che si era verosimilmente reso responsabile di aver commesso un turpe atto nei confronti di una minore.
Non si comprende bene se la folla degli astanti si fosse radunata, come spesso accade, per impedire l’arresto, o per “linciare” l’individuo che si era reso responsabile del misfatto. Ma poco cambia. La Polizia si trovata accerchiata da decine e decine di persone, pronte ad insultare, sputare, colpire e prendere a sassate le donne e gli uomini dello Stato che erano lì per fare il loro dovere. Sono stati bersaglio della violenza barbarica dell’orda anche i mezzi della Polizia, DUE poliziotti sono rimasti feriti e solo la perizia e l’indiscussa professionalità del personale operante ha potuto evitare il peggio ed assicurare alla giustizia la persona che doveva essere assicurata.
Le aggressioni allo Zen non sono mai cessate nel tempo. Anche il più banale intervento diventa occasione di altissimo rischio per la vita del personale delle Forze dell’Ordine che vi operano. Una società civile non può tollerare zone franche nelle città degne di tale nome e non si può più tollerare che alla Polizia sia demandato tutto ciò in presenza di un apparato legislativo che poco o nulla sembra tutelare le Forze dell’Ordine, ormai oggetto da Nord a Sud di continue gravissime aggressioni.
Urgono interventi seri e concreti a tutela del personale di Stato chiamato a garantire Ordine e sicurezza Pubblica, che sempre meno si sente tutelato ad ogni livello.
Nel manifestare la nostra assoluta vicinanza ai colleghi tutti che ieri hanno mostrato altissimo senso del dovere a rischio della loro stessa vita, ci impegniamo con loro e per loro affinché, con ogni strumento in nostro possesso, possiamo essere da pungolo, su ogni piano e su ogni livello, a cominciare da quello politico, per chi è preposto a prendere provvedimenti e decisioni per il bene pubblico, ma che tengano in primo piano il bene del personale operante.
Auspichiamo risposte serie e veloci!
Non siamo carne da macello, non siamo servi sciocchi, non intendiamo consentire che alle donne e agli uomini delle Forze dell’Ordine sia dato il compito di colmare con strumenti inadeguati gli spazi che altri hanno lasciato vuoti.
Benché in apnea costante di personale mezzi e perfino divise continuiamo sempre a esserci sempre.
Quando la prossima settimana personalità di ogni genere verranno a fare le passerelle del “ricordo” vorremmo si chiedessero cosa hanno fatto o stanno facendo per i poliziotti di oggi, oltre che, come è giusto che sia, a far memoria chi ha dato la vita per tutti.

*Il segretario generale SIAP Palermo

Foto © Imagoeconomica

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