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mother-india-web“Tutti amiamo il paese dove siamo nati, ma Racalmuto è davvero un paese straordinario... tutti sono come personaggi in cerca di autore”
Leonardo Sciascia

“Esistono alcuni posti, nel mondo, che vivono una duplice realtà, come una specie di esistenza allo specchio. La prima è la realtà fatta di gesti quotidiani, di percorsi consueti, di volti e luoghi concreti; la seconda è una vita parallela, potremmo definirla letteraria o metaforica, se così vogliamo definirla.

Racalmuto è uno di questi posti. Questo piccolo paese nel sud della Sicilia, chiuso dentro una conca di colline, sull’altipiano zolfifero, dal 1956 convive con il suo doppio. Esattamente da quando Leonardo Sciascia scrisse Le parrocchie di Regalpetra, cronaca indignata e dolente della vita di un paese siciliano, con le sue ingiustizie, con le sue povertà, con i suoi sogni: “Ho tentato di raccontare qualcosa della vita di un paese che amo, e spero di aver dato il senso di quanto sia lontana questa vita dalla libertà e dalla giustizia, cioè dalla ragione”.
Da allora, molte cose sono cambiate e alcune sono rimaste uguali nella vita di Racalmuto. I luoghi, le feste, le parole e i gesti si sono distesi sugli anni e sui decenni, riuscendo a mantenere essenza e sapori, sia pure in una prospettiva forse meno disperata di quella descritta da Sciascia. Ma dal 1956, grazie alla presenza di Sciascia e alla sua scrittura, Racalmuto ha cominciato a fare i conti con la sua dimensione letteraria. Racalmuto e Regalpetra. Regalpetra, si capisce, non esiste. “Esistono in Sicilia tanti paesi che a Regalpetra somigliano”, scriveva Sciascia nel ‘56, “ma Regalpetra non esiste. Esistono a Racalmuto, un paese che nella mia immaginazione confina con Regalpetra, i salinari; in tutta la Sicilia ci sono braccianti che campano 365 giorni, un lungo anno di pioggia e di sole, con 60 mila lire; ci sono bambini che vanno a servizio, vecchi che muoiono di fame, persone che lasciano del loro passaggio sulla terra – diceva Brancati – un’affossatura nella poltrona di un circolo. La Sicilia è ancora una terra amara”. Un paese che si ritrovava dentro lo specchio della letteratura finiva per dibattersi dentro questa nuova realtà, come i personaggi di Luigi Pirandello si dilaniano dentro le loro identità. Il gioco della parole aveva micidiale fascinazione. Fuori dalla finestra c’era il paese: i campanili delle sue molte chiese, i muri macchiati di muschiosa umidità, le strade scoscese verso la fontana settecentesca; gli uomini con facce antiche, malumori stretti nelle rughe, parlavano un dialetto stretto e tortuoso, piegando le vocali. Sulle pagine del libro scorrevano invece parole chiare, sentimenti tersi, capaci di rimettere ordine e dare senso ai discorsi, ai gesti, ai pensieri. Chiudevi il libro, andavi in piazza: la scena si illuminava, alcune figure risaltavano, prendendo corpo e identità, smaltate nel calore intenso della pagina appena letta, portate a ceramica nella fornace dell’intelligenza. Fulminante gioco: persone ormai personaggi. Il barone Lascuda, i Martinez, don Ferdinando Trupia, il dottor Presti, poca fatica a decrittarli: la realtà offriva nomi diversi, i veri nomi, ma i personaggi descritti da Leonardo Sciascia nelle sue Parrocchie di Regalpetra parevano più vivi e autentici dei loro originali ispiratori. Qualcuno ha detto che Sciascia inventò un paese. Lo inventò nel senso di andarlo a scovare, annidato nelle sere di noia, tra le chiacchiere perdute al circolo dei galantuomini, nel bisticcio della politica locale.
Lo inventò creandolo e Regalpetra non uscì mai più dal suo doppio, dal borgesiano labirinto letterario dove ormai ci muovevamo tutti, quasi figure di un presepe mobile. Da allora, molti fotografi sono andati a cercare Regalpetra tra le strade, tra la gente e tra i vicoli di Racalmuto. Hanno cercato la dimensione letteraria oppure hanno tentato di trovare le corde profonde che muovevano l’opera di Leonardo Sciascia. Il paese reale, ancora una volta, si troverà specchiato nell’obiettivo di grandi fotografi come Enzo Sellerio, Ferdinando Scianna, Melo Minnella, Giuseppe Leone, Shobha Battaglia, Angelo Pitrone, Enrica Scalfari, Franco Carlisi, tanto per citare solo i nomi di coloro che adesso andranno a comporre la mostra permanente dedicata a “un paese straordinario”. Scatti inevitabilmente legati alla lettura dei libri di Sciascia, quasi a rintracciare il paesaggio naturale dove era maturato il pensiero di quell’intellettuale scomodo.
Sciascia, ancora una volta: “Tutti amiamo il paese dove siamo nati, ma Racalmuto è davvero un paese straordinario... tutti sono come personaggi in cerca di autore”. Ecco, la mostra permanente “Un paese straordinario” promossa dal giornale “Malgrado tutto”, la testata locale fondata oltre trent’anni fa e sulla quale hanno scritto Gesualdo Bufalino, Vincenzo Consolo, Andrea Camilleri, Giuseppe Bonaviri, Matteo Collura e tanti altri (anche loro attratti a Racalmuto e da Racalmuto), rimette insieme i diversi punti di vista di un racconto per immagini lungo mezzo secolo.
Ma Racalmuto-Regalpetra – e con il paese tutto il vasto territorio circostante: le miniere di sale e di zolfo, la campagna dell’interno, e laggiù in fondo le rovine dei templi di Agrigento e il mare africano, dentro quel triangolo che ha ai suoi apici Leonardo Sciascia, Luigi Pirandello e Andrea Camilleri – offrono spunti e occasioni per nuove esplorazioni, per altre e diverse prospettive, vuole diventare anche il luogo in cui sviluppare un percorso narrativo per immagini che parta dalla letteratura, dalla memoria fotografica sedimentata e da questi prenda le sue mosse per raccontare l’oggi.
Il workshop“Un paese straordinario” (ispirato al nome della mostra permanente allestita nelle sale del Castello Chiaramontano di Racalmuto), affidato a Shobha, è così l’occasione per implementare e arricchire questo patrimonio di immagini dei grandi fotografi, con l’esperienza e la sensibilità di chi vorrà confrontarsi e cimentarsi con un posto nel quale si intrecciano, in una fitta trama, parole, fotografie, memorie, ricordi, letteratura, scrittura, racconto, fantasia, denuncia. E il laboratorio si svolge proprio nei giorni in cui, a Racalmuto- Regalpetra, esplodono i giorni della festa, antica di mezzo millennio, dedicata alla Madonna del Monte. “Rossa fiesta, urlante grappolo di gioia”, scriveva Sciascia, raccontandone la frenesia barocca e spagnolesca.
Insomma, una sfida per chi vuol confrontarsi nei luoghi del grande romanzo civile italiano, nel microcosmo già indagato da alcuni grandi maestri dell’immagine, in una terra ad alta densità letteraria.

Gaetano Savatteri

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IL WORKSHOP
Durata: 5 giorni
Il workshop verrà presentato in occasione dell’inaugurazione della mostra fotografica: “Un paese straordinario” dal giornalista e scrittore Gaetano Savatteri e dalla redazione di “Malgrado tutto”.
13-14 LUGLIO: Festa della Madonna del Monte, paragonata da Leonardo Sciascia alla fiesta di Pamplona che Hemingway descrive nell’omonimo romanzo.
13 LUGLIO - Sabato sera – PRESA DEL CILIO DEI BORGESI (con rissa per la conquista della bandiera innalzata su un'impalcatura di legno).
14 LUGLIO - Domenica mattina – ACCHIANATA DEI CAVALLI: gli animali bardati a festa risalgono la scalinata del santuario, entrano in chiesa e sciolgono il voto davanti alla statua della Madonna.

Nel libro:“I ragazzi di Regalpetra” Gaetano Savatteri scrive: “Niente c’è da fare per la festa, se no aspettare. Aspettare i tamburini. Aspettare la processione. Aspettare la banda. Aspettare la salita de cavalli. Aspettare la rissa per la pigliata della bandiera. La domenica, sconfitti i postumi della nottata, banda musicale e tamburini strepitano dalle otto del mattino, mi ritrovo coi paesani alla scalinata del santuario,: i cavalli fremono, sfagliano nella calca, l’occhio dilatato, scintille dagli zoccoli, spinti a nerbate su per i gradini, fin quando l’animale carico di addobbi e sacchi di frumento, col suo fantino, entrai chiesa per sciogliere il voto di devozione, in un caldo applauso.”

14 LUGLIO - Domenica seraPROCESSIONE DELLA MADONNA DEL MONTE e fuochi pirotecnici.
15 LUGLIO - Lunedì – Visita dei “luoghi della memoria” dello scrittore Leonardo Sciascia, nei dintorni di Racalmuto.
16 LUGLIO – Martedì mattina – Uscite fotografiche.
16 LUGLIO – Pomeriggio – Editing e post-produzione dei progetti.
17 LUGLIO – Mercoledì – Presentazione dei progetti al pubblico e consegna degli attestati, al Castello Chiaramontano.

Shobha visionerà le fotografie giornalmente e saremo ospiti in una delle antiche sale del Castello Chiaramontano.

Consigliamo di leggere: “Le parrocchie di Regalpetra” di Leonardo Sciascia o/e in prosecuzione ideale “I ragazzi di Regalpetra” di Gaetano Savatteri.

Per informazioni sul programma e prenotazioni:
Visitare il sito www.motherindiaschool.it Soraya Gullifa: +39 3470942890 e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Skype: motherindiaphotography

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