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L’Associazione FaRe Fabbrica del Reportage presenta la quarta edizione del Festival del Reportage, il tema da valorizzare rimane lo stesso: l’arte del racconto sul campo. L'evento si terrà ad Ascoli Piceno, presso la Chiesa di Sant'Andrea, corso Mazzini 33.
In un mondo del fotogiornalismo sempre più basato sulla rapidità, della produzione e del consumo, il Festival si propone, anche nell’edizione 2024, di dare spazio ai migliori professionisti della fotografia e del giornalismo audiovisivo che continuano a praticare il genere del reportage, stando sul posto e prendendosi i tempi giusti per realizzare i loro lavori.

Professionisti che producono quasi in controcorrente rispetto al mercato editoriale, nella convinzione che il reportage rimane lo strumento indispensabile per misurare con profondità e ampiezza di sguardo i fenomeni sociali e politici del nostro tempo.
Nella Chiesa di Sant’Andrea, i nostri ospiti racconteranno i loro lavori, appositamente ripensati per questo evento. Parallelamente, si terranno workshop e laboratori su fotografia e videomaking e un pomeriggio di letture portfolio. Il Forte Malatesta, simbolo della città, ospiterà la mostra fotografica di questa edizione e quattro videoproiezioni dei lavori di altrettanti fotografi internazionali.

A chiudere, i lavori, il 30 giugno alle ore 21, sarà il fotografo dello storico quotidiano L’Ora Franco Zecchin. Nella presentazione, l’autore ripercorre la sua carriera dagli anni ’70 in Sicilia, segnati dalla guerra di mafia e da un forte impegno civile. Le sue immagini bilanciano ricerca estetica e critica sociale, ritraendo la violenza mafiosa ma anche le feste religiose, il lavoro, i modi di vivere in contesti urbani e rurali, l’infanzia e i paesaggi. Gli anni ’80 e ’90 sono quelli del racconto della transizione dell’Europa centro-orientale, prima e dopo la caduta del muro di Berlino. Immagini che diventano narrativa visiva di un continente in evoluzione. Nel percorso di Zecchin c’è anche una ricerca sulle dimensioni ecologica, economica e geopolitica che vivono le popolazioni nomadi, in più aree del mondo. 

Infine Marsiglia, la città in cui Franco Zecchin vive e lavora ormai da molti anni. Opere inedite a colori, parte di un progetto di esplorazione del paesaggio e delle dinamiche economiche e sociali che hanno contribuito a modellarlo.

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