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Il Green DealEuropeo sta facendo acqua da tutte le parti e Bruxelles intende al più presto correre ai ripari. Con il prezzo dell’elettricità alle stelle nonostante l’inverno sia appena iniziato, la Commissione ha deciso di mettere una pezza al caro bollette nel modo più facile e immediato possibile, ovvero etichettando come “pulite” fonti di energia che fino ad ora non erano considerate tali. In particolare, l’Esecutivo comunitario starebbe pensando di sdoganare la fissione nucleare e il gas naturale, facendoli rientrare nella ristretta cerchia delle tecnologie sostenibili, o perlomeno di quelle funzionali all’obiettivo della decarbonizzazione dell’economia europea.

La mossa della Commissione permetterebbe quindi di sovvenzionare questi tipi di energia per i prossimi anni, almeno fino a quando la transizione ecologica non sarà completata. Gas e nucleare servirebbero quindi a traghettare i Ventisette verso la tanto agognata sostenibilità ecologica. Il condizionale, però, è d’obbligo, dal momento che non tutti i paesi sono d’accordo. Anzi, alcuni pesi massimi del club comunitario, come Germania e Spagna, si sono già messi di traverso.Il ministro dell’economia tedesco, Robert Habeck, ha parlato apertamente di “greenwashing”, e più o meno lo stesso messaggio è arrivato anche da Madrid. Vienna e Lussemburgo, invece, hanno alzato ancora di più i toni. La prima, minacciando di citare in giudizio la Commissione. La seconda, definendo l’iniziativa dell’Esecutivo comunitario come una “provocazione”. L’Italia per ora tace e lascia parlare il ministro per la Transizione ecologica, Roberto Cingolani, secondo cui Roma dovrà prevedere un nuovo referendum che sostituisca le decisioni prese sulla base di dati inerenti al nucleare di prima generazione, oramai obsoleto.

D’altronde i paesi che si oppongono a questa rietichettatura energetica non sembrano però avere il coltello dalla parte del manico. La decisione definitiva sarà presa fra un paio di settimane, mentre i giochi sembrano ormai fatti almeno per la Francia, principale sponsor del nucleare in Europa. E se si confermasse quanto trapelato dalle prime bozze della Commissione, forse potrebbe far festa anche la Russia, che non dovrebbe vedere più le sue esportazioni di gas limitate da questioni ambientali ma solo da proclamata russofobia. Infatti se questo porterà a un’accelerata sul fronte del Nord Stream 2 è ancora tutto da vedere. Ciò che però è chiaro è che la Commissione ha ormai preso atto che l’inverno potrebbe essere troppo lungo da affrontare senza una modifica delle attuali restrizioni ecologiche.

Tratto da: casadelsole.tv

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