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L’amministrazione Biden ha invitato Taiwan alla prima Conferenza sulla democrazia prevista per il 9-10 dicembre a Washington. Tra i 110 invitati, che comprendono rappresentanti governativi e società civile, non ci sarà invece la Cina, vero obiettivo della nuova strategia americana che punta a capitalizzare un network di alleanze per arginare l’influenza del gigante asiatico sullo scacchiere globale. Pechino ha definito la partecipazione di Taipei al vertice pro-democrazia un “errore”. Al meeting ci saranno anche paesi bacchettati dai gruppi per la difesa dei diritti umani, come Egitto, Filippine e Polonia. Nel frattempo la Marina statunitense starebbe seriamente valutando la demolizione del sottomarino nucleare d’attacco rapido di classe Seawolf denominato Connecticut, danneggiato nel Mar Cinese Meridionale il 2 ottobre scorso, in uno scontro con un oggetto non identificato che avrebbe causato il ferimento di 11 marinai. Il Connecticut è uno dei tre sottomarini d’attacco più potenti e sofisticati attualmente a disposizione di Washington. Costa circa $ 3,5 miliardi di dollari. L’8 ottobre, il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Zhao Lijian, ha dichiarato che gli USA dovrebbero chiarire nei dettagli le circostanze dell’incidente, compresi il luogo in cui sarebbe avvenuto, i programmi di navigazione statunitensi, quale sia stato l’oggetto colpito, se la collisione abbia causato una perdita nucleare. Zhao ha poi aggiunto che, da molto tempo, gli Stati Uniti stanno creando problemi nel Mar Cinese Meridionale, utilizzando come scusa la libertà di navigazione. Per la Cina, sarebbe questa la causa principale dell’incidente del 2 ottobre e rappresenterebbe una seria minaccia e un grave rischio per la pace e la stabilità regionali.

Tratto da: casadelsole.tv

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