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chiesa giulietto cam deput c imagoeconomicadi Americo Mascarucci - Intervista
Divampa la polemica intorno all’arresto del sindaco di Riace Domenico Lucano nell’ambito dell’inchiesta denominata “Xenia”. Il primo cittadino è stato posto ai domiciliari in seguito ad un’ordinanza del Gip di Locri che ha però ridimensionato diversi capi d’accusa formulati dalla Procura, che ha annunciato per questo ricorso al Tribunale del Riesame. Lucano è accusato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e fraudolento affidamento diretto del servizio di raccolta dei rifiuti. La sinistra è scesa in campo in sua difesa, da Piero Grasso a Laura Boldrini, passando per gli esponenti del Pd, per finire con Roberto Saviano, don Luigi Ciotti e numerose realtà impegnate nel fronte dell’accoglienza. In pratica la difesa verte sul fatto che Lucano sarebbe andato contro la legge, senza tuttavia arricchirsi in alcun modo, per fare del bene a tanti immigrati che altrimenti rischiavano di subire un’ingiustizia. Ma si può accettare il principio che fare del bene possa giustificare la trasgressione delle regole? E’ possibile legittimare il reato nel momento in cui si compie per non rispettare leggi che si ritengono contrarie al proprio agire etico e morale? E chi può stabilire il confine fra ciò che è giusto e ciò che invece non lo è? Ma soprattutto, chi oggi è in prima linea a difendere Lucano richiamando il principio della presunzione di innocenza, perché poi non è altrettanto garantista quando ad essere indagato è il ministro Matteo Salvini per la vicenda della nave Diciotti? Di tutto questo Lo Speciale ha parlato con il giornalista Giulietto Chiesa, opinionista di punta di Pandora Tv.

E’ giusto il principio secondo cui la pretesa di fare del bene possa giustificare la trasgressione della legge? Le accuse nei confronti del sindaco di Riace dovranno essere ancora tutte dimostrate, ma si può accettare il suo comportamento laddove dalle intercettazioni divulgate, sembrerebbe assumersi la responsabilità di fare ciò che non è “legale” pur di aiutare gli immigrati?
“E’ un caso molto specifico e particolare che mi fa venire in mente la battuta di Curzio Malaparte il quale, alla domanda su cosa fosse una società autoritaria, rispose che era una società in cui tutto ciò che non era proibito era obbligatorio. Si tratta di una battuta di spirito che secondo me invece rappresenta una verità. Personalmente ritengo che il sindaco di Riace sia una persona assolutamente normale, un essere umano con dei sentimenti, che vede dalla sua ottica quelle che ritiene essere le ingiustizie del mondo e vuole porvi rimedio. Ora, io non conosco nei dettagli gli aspetti della vicenda, ma mi pare che sia stato accertato che nessun interesse privato, nessuna appropriazione di denaro, sia stata addebitata nei suoi confronti. Penso che abbia sbagliato, ma se come emerge dalle indagini tutto ciò che ha fatto è stato dettato realmente da ragioni umanitarie, credo non si possa punire l’umanità”.

Ma così non c’è il rischio di un’interpretazione personale della legge? Basta che per me una norma sia ingiusta per rivendicare il diritto a non rispettarla. E lo stato di diritto?
“La legge deve essere adattata al vivere civile di una societá ma anche ai sentimenti dei singoli individui. Certe vicende ritengo vadano analizzate, non soltanto sotto il profilo giuridico, ma anche sotto l’aspetto umano e tenendo conto delle contingenze che possomo aver provocato la trasgressione di alcune regole. Trovo questo arresto francamente sproporzionato, perché non si può mettere ai domiciliari una persona soltanto perché ha cercato di aiutare dei soggetti deboli che rischiavano di non avere alcun tipo di tutela da parte dello Stato”.

Anche combinando matrimoni fra riacesi e immigrati per far rimanere in Italia persone che non ne avevano diritto?
“Non conosco come detto tutti gli aspetti di questa indagine. So che i magistrati devono rispettare la legge, ma so anche che ci sono leggi che spesso non sono tanto giuste perché fatte in modo sbagliato, o in momenti storici e contesti diversi da quello attuale. Quindi non dico che il sindaco di Riace abbia fatto bene a fare tutto ciò che ha fatto, ma penso che i giudici debbano tenere conto del contesto in cui ha agito. Personalmente non sono un magistrato e quindi non sono in grado di delineare i confini della legalità in questa vicenda, ma posso sicuramente delineare quelli dell’umanità. Se fossi un giudice in questo caso non terrei conto esclusivamente della trasgressione in sé, ma ne definirei i contorni precisi. Non si può giudicare uno che ruba al supermercato perché ha fame, è senza lavoro e non ha i soldi per comprarsi da mangiare, con lo stesso identito criterio punitivo previsto per il reato di furto applicato nei confronti di un funzionario pubblico che ruba soldi allo Stato. Questo intendo dire”.

Roberto Saviano ha parlato del rischio di una deriva autoritaria per l’Italia, ma qui si è in presenza di un provvedimento dell’autorità giudiziaria e come tutti sanno la magistratura non risponde né al governo, né alla politica. Questa dichiarazione non porta a mettere in dubbio il principio sempre rivendicato dell’autonomia ed imparzialità del potere giudiziario quando oggetto di inchieste erano esponenti politici?
“Saviano sta seguendo una linea politica ben precisa, quella cioè di sostenere le idee del globalismo neo liberista assoluto che sono estranee alla nostra cultura. Sostenere come fa lui che l’Italia sta andando verso una deriva autoritaria significa dire una cosa non vera. In questo momento la grande maggioranza della popolazione, stando ai sondaggi, vuole ritornare alla sovranità nazionale e patriottica e vuole liberarsi dei vincoli che sono stati imposti a questo Paese. Inutile girarci intorno, Saviano e quelli come lui stanno dalla parte di chi vuole un mondo globalizzato. Agitare l’antifascismo senza fascismo è l’operazione più vergognosa messa in atto da settori di una sinistra che si professa democratica, e dimostra con i fatti di non esserlo nel momento stesso in cui si ostina ad andare contro la maggioranza degli italiani”.

C’è chi evidenzia come tutti coloro che oggi stanno invocando il garantismo nei confronti del sindaco di Riace siano gli stessi che hanno applaudito i magistrati che hanno indagato Salvini per la vicenda della nave Diciotti. Due pesi e due misure?
“Questo è evidente a tutti. C’è sicuramente un doppiopesismo da parte dell’attuale opposizione che sembra interessata unicamente a difendere chi fino ad oggi ha di fatto danneggiato il nostro Paese. Questa gente, consapevolmente o meno, sta tutelando i privilegi di quanti in Europa hanno portato l’Italia alla rovina e contro i quali si sta registrando una vera e propria rivolta di massa. Siamo in presenza di una minoranza che pretende di imporre alla maggioranza i suoi criteri”.

Mimmo Lucano è stato raffigurato come l’eroe anti-Salvini? La convince questa narrazione?
“Questa è la rappresentazione falsa di un problema che esiste e che Saviano e company stanno rappresentando in chiave “teatrale”. Il sindaco di Riace non è affatto l’anti-Salvini e il problema in questo caso non è fra chi difende la legge e chi la viola. Noi viviamo in una società contraddittoria che richiede una risposta politica nuova tutta da inventare. Dire che bisogna rispettare tutte le leggi è vero fino ad un certo punto, perché se ci sono leggi sbagliate è necessario reagire. Penso che Salvini e il governo rappresentino in questo momento la maggioranza del popolo italiano. Va dato atto al ministro dell’Interno di muoversi seguendo le spinte, giuste o sbagliate, che vengono dal basso, dal popolo, e non dalle lobby finanziarie internazionali. Così come va rispettata la maggioranza degli italiani, penso vada rispettato anche il governo. Non dico che tutto ciò che fa sia giusto, ma dobbiamo prendere atto che si trova ad operare in una situazione fortemente deteriorata che certamente non hanno creato nè Salvini, nè i 5Stelle. Chi oggi pretende di scaricare le responsabilità delle tante contraddizioni che ci sono nella società su di loro, non agisce certo in buona fede”.

Tratto da: lospecialegiornale.it

Foto © Imagoeconomica

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