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L'ex aggiunto di Palermo deporrà il 3 maggio assieme al colonnello Sini. Dal 17 maggio avrà inizio la requisitoria

Non si chiude la fase dibattimentale del processo di secondo grado sulla trattativa Stato-mafia. La Corte d'assise d'appello, presieduta da Angelo Pellino (a latere Vittorio Anania), ha deciso di chiamare a deporre l'ex procuratore aggiunto di Palermo Teresa Principato, oggi alla Dna, e di accogliere la richiesta dell'avvocato Basilio Milio (difensore dell'imputato Mario Mori) di sentire il colonnello (allora capitano) Michele Sini, all'epoca comandante del Ros che effettuò l'arresto del boss Giovanni Napoli nel 1988. Secondo i giudici "è necessario e indispensabile acquisire la nota e chiedere gli opportuni chiarimenti sul contenuto, le modalità di trasmissione della nota in oggetto all'estensore della nota ed al magistrato che in sua qualità di titolare del procedimento figura come destinatario della stessa".
In quell'attività fu sequestrato al capomafia diverso materiale, tra cui 3 telefonini, un rilevatore di microspie, floppy disk e, successivamente, anche un computer. E in base agli elementi raccolti dalla Procura generale era emerso che proprio telefoni e rilevatore di microspie furono clamorosamente restituiti nei giorni successivi.
Della vicenda hanno già testimoniato lo scorso 3 marzo i due sottoufficiali Pasquale Gigliotti e Sebastiano Serra.
Agli atti del processo vi sono i documenti in cui Sini informa il Comandante dell'Anticrimine di Palermo e la Procura di quella perquisizione dando atto della avvenuta restituzione dei telefonini.
Al contempo la corte ha sciolto la riserva sulla richiesta di acquisizione di altri documenti come le motivazioni della sentenza della Corte d'assise di Bologna sulla strage di Bologna del 2 agosto 1980, in cui è stato condannato all'ergastolo l'ex Nar Gilberto Cavallini per concorso nella Strage.
I giudici nelle conclusioni, infatti, avevano accusato di falsa testimonianza e reticenza alcuni testimoni sentiti nel processo (tra cui Mori) disponendo l'invio delle carte alla Procura.
Ammesse anche le sentenze di condanne relative al collaboratore Pietro Riggio e al boss Giovanni Napoli.
La Corte d'assise di appello di Palermo ha inoltre concesso tempo fino al 26 aprile alla difesa di Mori per produrre prove contrarie rispetto agli atti acquisiti oggi (in particolare rispetto la sentenza di Bologna).
Difesa Mori che ha chiesto anche di acquisire la deposizione dei magistrati Russo e Camassa davanti alla Commissione parlamentare antimafia il 12 luglio 2017. Sul punto, però, si dovrà esprimere la Procura generale la prossima udienza.
A fine udienza è stato ribadito anche il calendario che seguirà dopo la deposizione di Sini e Principato, prevista per il 3 maggio. La requisitoria inizierà il 17 maggio e proseguirà nelle udienze del 24 e del 31 maggio. Le difese inizieranno la propria discussione il 7 giugno, ogni lunedì, fino al 12 luglio. Le parti civili parleranno in chiusura del 31 maggio e il 7 giugno, prima dell'avvio delle arringhe difensive.

Foto © Imagoeconomica

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