L'udienza è terminata ed è stata rinviata al 22 ottobre, ore 9:30.
di AMDuemila
Oggi al processo a Palermo l'esame di Alonzi e Cartotto
Il progetto di un attentato contro Borsellino e Di Pietro tre giorni prima della strage di via D’Amelio oggetto di un'informativa riservata dei carabinieri del Ros del 16 luglio 1992. Su questo verterà l'esame, al processo trattativa Stato-mafia, di Vincenzo Alonzi, saltato la scorsa settimana dopo che lo stesso ha fatto pervenire una certificazione medica che ne impediva la presenza, che al tempo ricopriva il ruolo di maggiore del Ros (attualmente è in servizio alla sezione anticrimine dei Carabinieri di Milano). Paolo Borsellino e Antonio Di Pietro in quel momento stavano indagando su mafia e appalti e quella ricezione portò poi ad un incontro tra lo stesso Borrelli e Di Pietro. In passato Alonzi fu chiamato a testimoniare sulle stesse circostanze anche al processo Borsellino ter.
In particolare Alonzi dovrà spiegare in che modo il Ros venne a conoscenza della segnalazione riferita da una fonte, dichiarata al tempo intrinsecamente attendibile, che fu effettivamente profetica nel caso del giudice palermitano. L’informativa venne poi inviata per posta ordinaria a Palermo, ma non fece in tempo ad avvisare del progetto di morte in quanto arrivò a strage già avvenuta. In seguito, a Di Pietro e alla sua famiglia venne rafforzata la scorta, tanto che al pm di Milano non venne consentito nemmeno di dormire nella propria abitazione. La notizia divenne poi di dominio pubblico sulle colonne del “Secolo XIX” solo il 23 luglio ’92, ma insieme ad altre due notizie non veritiere. Il giornale parlò infatti di un fantomatico incontro tra Di Pietro e Falcone prima della bomba a Capaci, che venne poi smentito dal magistrato milanese e dal procuratore Borrelli, e di alcune indiscrezioni sulla possibile collaborazione del boss Tanino Fidanzati.
Sempre oggi si terrà poi l'esame di Ezio Cartotto, ex consulente politico di Silvio Berlusconi e tra i fondatori di Forza Italia. Ed è proprio in merito alle modalità e sui tempi della formazione e costituzione del partito politico, oltre che sui rapporti con l'ex senatore Marcello Dell'Utri e l'ex premier Berlusconi, dovrà rispondere di fronte alla Corte d'assise presieduta da Alfredo Montalto.