L'udienza è terminata ed è stata rinviata a domani, ore 9:30.
Verranno sentiti l'ex senatore Cirami e gli investigatori Di Petrillo e Cusimano
di Aaron Pettinari
Il tema della dissociazione dei mafiosi verrà affrontato questa mattina, ore 9:30, al processo trattativa Stato-mafia che riprende a Palermo nella storica aula-bunker dell'Ucciardone.
Da sempre è stata una delle richieste principali di Cosa Nostra, che a metà degli anni ’90, intimorita dalla potenza devastante dei collaboratori di giustizia, avrebbe preferito una semplice allontanamento informale da parte dei detenuti mafiosi in cambio di benefici carcerari, più o meno come era previsto negli anni ’80 per gli appartenenti alle Brigate Rosse. Di dissociazione si parlava nel “papello” di Riina, ma la proposta fu rilanciata anche in un secondo momento dal capomafia Pietro Aglieri. Quest'ultimo, attraverso alcuni sacerdoti, cercò di poter comunicare a esponenti delle istituzioni la ferma volontà da parte di alcuni mafiosi di volersi consegnare, chiedendo allo Stato di poter iniziare una vita nuova senza essere obbligati ad accusare i compagni.
Caso vuole che nell'agosto 1996 l'ex parlamentare Melchiorre Cirami, transitato dalla Casa delle Libertà, all’Udeur, all’Udc di Cuffaro e poi tornato nel partito di Berlusconi, fu tra i firmatari di un provvedimento che prevedeva appunto una serie di benefici per i mafiosi che avessero ripudiato Cosa nostra. Nel dl si concedevano sconti di pena fino a un terzo – anche in presenza di condanne definitive-, la sospensione dei procedimenti di prevenzione in corso e una serie di misure alternative al carcere. La normativa non era applicabile, però, ai mafiosi condannati per omicidi. Oggi Cirami dovrà riferire in aula la genesi del dl, che non vide mai la luce, in particolare chiarendo se lo stesso fosse stato sollecitato o perorato da qualcuno. Sempre sul tema della dissociazione sarà chiamato a riferire il Colonnello dei Carabinieri Domenico Di Petrillo, in particolare su quanto percepito a margine degli interrogatori del pentito Gaspare Mutolo, condotti da Paolo Borsellino nel luglio 1992. Sentito sul punto nel giugno 2012 al processo Mori-Obinu l'ex funzionario Dia fu piuttosto generico: “Ricordo che si parlò di dissociazione in termini molto generici e me lo ricordo perché era un fenomeno che ho recepito poiché in materia affine a quella dell’antiterrorismo. Ne ho ricordo come un discorso fatto nel periodo della collaborazione di Mutolo o, comunque, nel periodo iniziale del mi incarico alla Dia, ma non ricordo da chi provenne tale discorso ne ricordo i termini precisi. Desumo che tale discorso venne affrontato in occasione di uno degli interrogatori di Mutolo”.
Infine sarà ascoltato anche il Sostituto Commissario Ernesto Cusimano, già in servizio presso il Centro Operativo di Caltanissetta, per riferire in merito agli accertamenti relativi alle reazioni di avvocati e detenuti all’entrata in vigore del Decreto Legge 306/92 (cosiddetto Decreto antimafia Martelli-Scotti che introduceva il regime carcerario duro) nel periodo antecedente la sua conversione in legge.
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