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di AMDuemila
Concluse le deposizioni dei magistrati il processo sul depistaggio della strage di via d'Amelio, in corso a Caltanissetta e che vede imputati i poliziotti Mario Bo, Fabrizio Mattei e Michele Ribaudo (l'accusa è di calunnia aggravata dall'aver favorito Cosa nostra), è proseguito con l'audizione del colonnello della Dia di Caltanissetta, Francesco Papa. Nello specifico l'ufficiale è stato chiamato a riferire sugli accertamenti compiuti sui brogliacci e le telefonate effettuate dal falso collaboratore di giustizia Vincenzo Scarantino quando era nella località protetta di San Bartolomeo al Mare, in Liguria.
"Sono cinque gli eventi telefonici che abbiamo attenzionato - ha detto in aula rispondendo alle domande del procuratore aggiunto Gabriele Paci -. Il primo è quello del 9 marzo del 1995. L'utenza è quella in uso a Vincenzo Scarantino e chiama il centralino della questura di Palermo. La telefonata non viene registrata, come riporta l'operatore, per cause tecniche. Si sente solo che viene alzata la cornetta, viene digitato il suono di un tasto ma poi non si sente più nulla. Questo silenzio dura 17 minuti". Volutamente Papa, nel riferire alla Corte, non ha parlato di conversazioni ma di eventi telefonici: "L'evento telefonico comincia alle 10.03 e si conclude alle 10.20. Non c'è in quei 17 minuti nessuna registrazione audio sulle bobine, ma rimane la traccia magnetica degli impulsi che la macchina registra". Altra anomalia è che lo scontrino, emesso dall'apparato Rt2000, rispetto a quanto scritto nel brogliaccio, aggiunge il numero 2 al numero di telefono chiamato. Una presenza a cui l'ufficiale della Dia non ha saputo dare alcuna indicazione. Anche il giorno prima Scarantino aveva effettuato una telefonata, ma non sarebbero stati registrati problemi: "L'8 marzo Scarantino ha un colloquio con il dottore Mario Bo al quale manifesta alcune problematiche e Bo gli dice che ne deve parlare con La Barbera".
Un'altra telefonata è quella del 3 maggio verso un'utenza in uso alla procura di Caltanissetta. "La bobina non fa alcun giro - ha dichiarato l'ufficiale Dia - L'operatore scrive che per motivi tecnici la conversazione non è stata registrata perché la bobina non fa alcun giro. Subito dopo c'è una telefonata diretta a un'utenza in uso alla Palma che però non viene registrata e dura 7 minuti. Altra telefonata il 4 maggio ad un numero in uso alla dottoressa Palma. Anche in questo caso non è stata effettuata la registrazione. Ultimo evento il 22 giugno. Telefonata effettuata da Scarantino verso un'utenza in uso alla procura della durata di nove minuti. C'è però un guasto tecnico che viene riportato dall'operatore per cui la conversazione non viene registrata".
Altri accertamenti sono stati fatti sull'agenda che fu prodotta in udienza nel marzo 2019 dalla ex moglie di Scarantino, Rosalia Basile. "Tra i numeri prodotti non compariva il numero della dottoressa Palma" ha affermato il teste che poi ha aggiunto che non sarebbe stata fatta la verifica di triangolazione se i numeri consegnati dalla Basile siano stato poi i medesimi chiamati dallo Scarantino nel periodo di intercettazione.
Il processo è stato quindi rinviato al prossimo 2 marzo.

Foto © Imagoeconomica

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