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"La conferma della sentenza emessa dalla Corte d'Assise di Caltanissetta sulla strage di Capaci è un contributo importante per l'accertamento della verità su uno dei fatti più gravi della storia italiana". Sono le parole del Presidente del Tribunale di Palermo, Antonio Balsamo, che era stato il Presidente della Corte d'Assise che presiedeva il processo di primo grado del Capaci bis. Una sentenza confermata sia in appello che, stasera, in Corte di Cassazione. "La sentenza peraltro segnala la completa possibilità che dietro questo drammatico evento ci sia una convergenza di interessi tra Cosa nostra e centri di potere esterni - ha detto all'AdnKronos Balsamo - Questa conclusione viene raggiunta essenzialmente sulla base di due elementi: le dichiarazioni di Antonino Giuffrè a proposito dei sondaggi preventivi che sarebbero stati effettuati da Cosa nostra presso ambienti politici ed economici prima di dare avvio alla strategia stragista e la decisione di salvare Riina che il 4 marzo 1992 comunicò a Vincenzo Sinacori che bisognava porre termine alla missione romana, perché c'erano cose più importanti che sarebbero state realizzate in Sicilia". Poi ha proseguito: "Questa sentenza accerta in maniera inconfutabile la fase preparatoria dell'attentato ma al tempo stesso apre la strada a un ulteriore lavoro di ricerca della verità che può essere il modo migliore per onorare la memoria di un grande magistrato come Giovanni Falcone". "La strage di Capaci ha rappresentato un punto di svolta nella coscienza civile nel paese e nell'azione di Stato contro la criminalità organizzata - ha spiegato Balsamo - essa ha costituito l'inizio della fine di un'epoca in cui la mafia dei corleonesi poteva contare su un rapporto di alleanza con il mondo sociale, economica e politico". Poi Balsamo ringrazia la giudice a latere del processo di primo grado del Capaci bis, Graziella Luparello, oggi gip a Caltanissetta. "La ringrazio per la straordinaria collaborazione in questo processo, un vero e proprio punto di riferimento".

Foto © Deb Photo

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