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di AMDuemila
Il pg Sava assicura: “Le indagini sui concorrenti esterni alla strage vanno avanti”

I giudici della corte d’appello di Caltanissetta, presieduta da Andreina Occhipinti, sono entrati qualche ora fa in camera di consiglio per emettere la sentenza, prevista per il tardo pomeriggio, del processo Capaci-bis.
Cinque gli imputati: Salvatore "Salvino" Madonia, Vittorio Tutino, Giorgio Pizzo, Cosimo Lo Nigro e Lorenzo Tinnirello. L’accusa ha chiesto per tutti la condanna all’ergastolo. Secondo il procuratore generale di Caltanissetta Lia Sava, Madonia, Tutino, Pizzo, Lo Nigro e Tinnirello avrebbero svolto un ruolo di primo piano sia nella fase organizzativa dell'attentato che nel reperimento dell'esplosivo piazzato sull'autostrada il 23 maggio del 1992 per la strage di Capaci. In primo grado furono tutti condannati tranne Vittorio Tutino, assolto per non aver commesso il fatto. Anche se adesso la Procura generale è tornata a chiedere la sua condanna. Per l'accusa il boss mafioso Salvo Madonia fu uno dei mandanti della strage mentre gli altri avrebbero ricoperto un ruolo esecutivo.
Durante la requisitoria fiume della procura generale il Pg Lia Sava aveva ricordato che le indagini sulla strage Falcone non si sono mai arrestate e che gli inquirenti sono alla ricerca di "concorrenti esterni". "Fermo restando che la responsabilità di Cosa Nostra è scontata, si pensi a titolo meramente esemplificativo alle risultanze dei colloqui in carcere del 2013 fra Salvatore Riina e Alberto Lorusso, dove il capo dei capi Riina rivendica con malsano orgoglio di avere realizzato la strage di Capaci e quella di via d'Amelio, le indagini per individuare eventuali concorrenti esterni continuano e non si fermano", aveva ribadito Sava.

Foto © Imagoeconomica

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