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toga-web10di Aaron Pettinari - 13 gennaio 2015
“Ricordo che stavamo guardano un telegiornale con Provenzano quando ho intravisto la figura del dott. Di Matteo… si parlava della mancata cattura di Bernardo Provenzano a Mezzojuso nel 1995 e io dissi a Provenzano: ‘ma è vera questa situazione?’ e Provenzano in maniera molto sincera, addirittura sorridendo mi disse: ‘si, in effetti quel giorno io l’ho incontrato a Ilardo’. (…). E’ questo uno dei particolari raccontati dal pentito Stefano Lo Verso mentre risponde alle domande del pm Stefano Luciani sulle confidenze ricevute da Bernardo Provenzano. “Con la mano fece un gesto per farmi capire che lui (Ilardo, ndr) aveva un registratore e mi disse: ‘lo vedi che fine che ha fatto… chi si mette contro di me fa quella fine’”. Secondo Lo Verso, Provenzano aveva saputo – non si sa da chi – dopo l’incontro di Mezzojuso che lo stesso Ilardo era stato microfonato appositamente per quella occasione.


Borsellino quater, Lo Verso: “Provenzano mi parlò di Dell’Utri come referente”
di Aaron Pettinari - 13 gennaio 2015
Prosegue l’audizione del pentito Stefano Lo Verso al processo Borsellino Quater. L’ex boss di Ficarazzi sta parlando dei suoi dialoghi con Bernardo Provenzano nel periodo in cui ne ha gestito la latitanza. “Sempre parlando del periodo delle stragi Provenzano mi parlò di Marcello Dell’Utri. Disse: ‘Dell’Utri si avvicinà ai miei uomini e lui divenne referente al posto di Lima e nel 1994 Forza Italia l’ho fatta votare io’. Mi ricordo che a Bagheria infatti nel 1994 ci adoperammo proprio per Forza Italia ci fu anche un congresso di presentazione della lista. C’era anche l’avvocato poi diventato onorevole Ciccio Musotto (processato e assolto dall'accusa di mafia) che era legato a Pietro Lo Iacono. C’era Guttadauro, Mezzatesta”. Poi Lo Verso ha riferito anche di un altro episodio, sempre nel 2004, dove il boss corleonese parlò delle protezioni che lo riguardavano. “Provenzano mi disse: sono protetto dai politici e dalle autorità; in passato sono stato protetto da un potente dell'Arma. Non ti preoccupare a me non mi cerca nessuno”. A curare la rete di protezione che garantiva la latitanza di don Binu secondo Lo Verso c'erano anche l'ex-governatore Cuffaro e l'ingegnere Michele Aiello, ras della sanità siciliana e prestanome del boss. Quando Aiello fu arrestato nel 2003 Provenzano però rassicurò Lo Verso: “Non ti preoccupare, anche se hanno arrestato l'ingegnere c'è Totò Cuffaro che deve mantenere gli accordi”.


Borsellino quater, Lo Verso: “Per Provenzano le stragi erano state una rovina”
di Aaron Pettinari - 13 gennaio 2015
“Le stragi erano state una rovina”. Sarebbero state queste le parole riferite da Bernardo Provenzano all’ex boss di Ficarazzi Stefano Lo Verso che sta deponendo al processo Borsellino quater in corso a Caltanissetta. “Provenzano - ha detto il collaboratore di giustizia ai giudici - mi disse che era stato portato a fare questo. Non so a quale stragi si riferisse ma aggiunse che a sapere la verità erano in cinque e che ora erano di meno. Disse ‘siamo io, totuccio ed Andreotti perché Lima è stato ucciso e Ciancimino probabilmente pure. Lima è stato ucciso perché non poteva tenere il peso. I giudici hanno toccato la radice e per questo sono stati uccisi. Falcone venne avvertito nel 1989. Noi che motivo avevamo di fare questa strage? Non potevo mettermi contro il mio paesano Totuccio’”.


Borsellino quater, Lo Verso: “Provenzano si sarebbe fatto pentito”
di Aaron Pettinari - 13 gennaio 2015
“Una volta portai a Provenzano delle foto di famiglia e lui era davvero commosso. Un altro po’ di tempo e magari si faceva pentito come me”. A raccontare l’episodio è il pentito di Ficarazzi, Stefano Lo Verso che è stato anche vivandiere del boss corleonese. “Mi disse che erano dodici anni che non viveva con la famiglia e ben tre che non li vedeva. Disse anche ‘se potessi tornare indietro non rifarei più questa vita, non c’è niente in questa vita, solo sofferenza’”.


Borsellino quater, Lo Verso: “Vernengo disse che con le stragi non c'entrava”
di Aaron Pettinari - 13 gennaio 2015
“Il boss Vernengo in carcere giurava di essere innocente sulle stragi”. A raccontarlo è il pentito Stefano Lo Verso, rispondendo alle domande del pm Stefano Luciani al processo Borsellino Quater. “Ci siamo conosciuti al carcere di Spoleto. Entrammo in rapporto confidenziale e lui diceva che lui ed il cognato erano stati rovinati da Scarantino. Lui, di Santa Maria di Gesù, diceva di essere estraneo. E io mi ricordai quanto mi disse Provenzano. Che a Santa Maria di Gesù c’erano persone come Giulio Gambino che erano buone. Pensai quindi che poteva essere vero che Vernengo e Santa Maria di Gesù non c’entrasse nulla”.


Borsellino quater, Lo Verso: “Per recidere legame con la mafia bisogna essere ‘sbirri’”
di Aaron Pettinari - 13 gennaio 2015
“Ho iniziato a collaborare nel febbraio 2011 con la giustizia ma io ero pentito già prima. Ho voluto scontare tutta la mia pena di condanna per far sì che nessuno potesse dire ‘si è fatto pentito per non scontare il carcere’. Per recidere il legame con Cosa nostra bisogna essere chiamati sbirri o carabinieri. Io ho la mia identità e oggi che parlo mi sento libero”. Così Stefano Lo Verso, ex boss di Ficarazzi, ha spiegato alla corte d’Assise di Caltanissetta il proprio percorso di collaborazione. “Già dopo il mio arresto ho iniziato un percorso interiore e spirituale che mi ha portato a maturare questa decisione”. Il pentito ha parlato del ruolo avuto all’interno della famiglia di Ficarazzi.


Borsellino quater: non c’è Riina, parla Lo Verso
di Aaron Pettinari - 13 gennaio 2015

Non ancora ultimate le trascrizioni delle conversazioni in carcere con Lorusso
“Le trascrizioni dei colloqui in carcere tra Totò Riina ed il capomafia pugliese Alberto Lorusso non sono state ancora concluse dalla Dia nissena pertanto oggi non è possibile procedere con l’escussione del teste non può essere effettuata in data odierna”. Con questa comunicazione il pm Stefano Luciani ha anticipato l’assenza del Capo dei capi al processo Borsellino quater che si sta celebrando a Caltanissetta innanzi alla corte presieduta da Antonio Balsamo. L’attività processuale comunque non si interrompe e al momento si procede con l’audizione del pentito di Ficarazzi, Stefano Lo Verso.

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