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borsellino-paolo-ult-sorrdi AMDuemila - 30 aprile 2013
Ieri c'era stata la deposizione di Felice Cavallaro e Rita Borsellino. Oggi è stato il turno di Rosario Farinella, ex caposcorta dell'allora pm di Palermo, Giuseppe Ayala, ad essere sentito come testimone al processo "Borsellino quater" che si sta celebrando innanzi alla Corte d'Assise di Caltanissetta. “Presi la borsa del magistrato, volevo consegnarla al giudice Ayala ma lui chiamò un uomo in abiti civili che mi indicò come ufficiale o funzionario di polizia. Questi prese la borsa senza aprirla e si allontanò” - ha raccontato ai giudici. Il teste ha anche parlato della vicinanza fra Ayala e Roberto Campesi, ex dj e commerciante di caramelle, che nel 1992 entrò a far parte degli uomini che si occupavano della sicurezza di Ayala. Una decisione che non ha “mai accettato” tanto da chiedere “di essere rimosso dopo alcuni problemi”. Farinella ha poi sottolineato come Borsellino, poco prima di morire fosse parecchio amareggiato, in particolare quando apprese che a Palermo era arrivato un carico di tritolo: “Il magistrato non aveva paura per sé ma in particolare era preoccupato per i suoi familiari”.

Altra testimonianza anche quella di Giovanni Adinolfi, nel'92 capitano dei Ros che ha dichiarato: “Il giudice Borsellino portava sempre con se' tre agende: una marrone in cui usualmente annotava degli appunti, una rossa dei carabinieri e una tascabile. In quelle agende appuntava di tutto”. “Conoscevo bene - ha aggiunto l'ufficiale - il giudice Paolo Borsellino. Nel momento dell'esplosione arrivai in via d'Amelio ma non per svolgere attivita' di polizia giudiziaria. Forse c'era anche Bruno Contrada”.
Adinolfi ha anche raccontato un particolare, ovvero che Mario Mori, dopo la strage di Capaci, gli chiese in prestito il suo ufficio perché doveva incontrare il giudice Borsellino. I due avrebbero dovuto discutere di un'indagine del capitano Giuseppe De Donno su mafia e appalti.
Tra le audizioni odierne anche quella dell'ufficiale dei carabinieri Marco Minicucci il quale ha detto che l'allora capitano dell'Arma Giovanni Arcangioli gli riferì di aver preso la borsa del magistrato e che all'interno c'era un crest dei carabinieri”.
Infine è stato ascoltato anche Giovanni Farina, nel '92 Comandante dei vigili del fuoco a Palermo, ha invece descritto la scena apocalittica che si trovarono di fronte i primi soccorritori: “Trovammo il corpo di una persona a terra, la gente gridava”. E a proposito dell'auto su cui viaggiava il giudice, ha riferito che “la Croma era chiusa dopo la deflagrazione. Pensavamo che dentro ci potesse essere qualcuno. Tentammo di spaccare il finestrino per aprirlo ma non ci riuscimmo. Poi ci rendemmo conto che si trattava di una macchina blindata”. Il teste ha anche detto di aver visto in via d'Amelio, subito dopo l'esplosione, il giudice Ayala il quale verrà interrogato alla prossima udienza l'8 maggio, dove dovrà anche sostenere il confronto con Arcangioli.

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