di Marco Travaglio - 20 dicembre 2010
Minority Gasparri
Il VIDEO e la trascrizione dell'intervento di Marco Travaglio
Buongiorno a tutti siamo all’antivigilia della nuova manifestazione studentesca contro la politica del governo in materia di scuole, di università, non la chiamerei riforma Gelmini perché sarebbe fare un favore alla Gelmini.
Il governo soffia sul fuoco
Quest’ultima non ha fatto alcuna riforma, né sarebbe in grado di farla, peraltro, si tratta di idee un po’ scombiccherate, un po’ appiccicate, alle quali e questa è la sostanza, si accompagnano tagli selvaggi che danneggiano ovviamente l’intero comparto della formazione, della ricerca, dell’università… e di tutto quanto ci hanno raccontato.
Ovviamente balle assolute tipo: stiamo combattendo i baronati, poi si consegnano in toto ai baronati i senati accademici, si dice che si tagliano gli sprechi, non si taglia nessuno spreco, semplicemente si taglia tutto, “'ndo coio coio” come si dice a Roma, come scriveva giustamente Curzio Maltese se volessero tagliare gli sprechi, dovrebbero cominciare a tagliare quell’incredibile decisione di assumere in blocco 20 mila insegnanti di religione, cioè di una materia facoltativa che non vengono neanche selezionati con concorsi dallo Stato, ma vengono indicati dalle curie, dai rappresentanti di uno stato straniero, qui non si tratta di essere anticlericlali, qui si tratta di difendere semplicemente la Costituzione che riconosce ovviamente la libertà di istruzione ma non può certamente consegnare scuola o pezzo della scuola al Vaticano o alla Chiesa Cattolica per essere più precisi.
Ci saranno queste nuove manifestazioni, il governo spera che ci siano violenze, su questo mi pare che non ci siano dubbi, ha iniziato il cosiddetto Ministro La Russa a Anno Zero dando in escandescenze, con un comportamento che definirei stupefacente nel senso etimologico del termine, anzi in certi casi c’è da augurarsi che questi Ministri si aiutino con additivi perché se fossero così al naturale ci sarebbe veramente da preoccuparsi, certa gente si spera vivamente sia ubriaca quando fa certi numeri, perché se fosse lucida viene da immaginare come diventerebbe se fosse pure ubriaca, il Ministro La Russa ha cominciato provocando scientemente a freddo, apertamente, senza che nessuno lo avesse chiamato in causa, senza che nessuno avesse coinvolto la polizia, lo ha fatto perché ha deciso di farlo, è venuto a posta per farlo e ha scelto la trasmissione a maggiore audience per farlo.
E’ stato invitato e ha approfittato del fatto che si trovava nella situazione più favorevole per distribuire i suoi veleni e le sue provocazioni davanti a un pubblico il più esteso possibile, se andava a Porta a Porta non se ne accorgeva nessuno! Ha proseguito il Ministro Maroni insieme al Sindaco di Roma Alemanno, i quali hanno dichiarato che ci vuole un surplus di pugno di ferro nei confronti delle manifestazioni, bisogna allargare la zona rossa, bisogna estendere l’area militarizzata inaccessibile nel cuore di Roma per non farla avvicinare dagli studenti e dai contestatori, poi ciliegina sulla torta, quel genio del Ministro Alfano, il quale ha mandato gli ispettori al Tribunale di Roma per cercare di capire come mai il G.I.P. avesse concesso gli arresti domiciliari a uno dei giovani fermati, quello con la pala e soprattutto perché avesse deciso di scarcerare e quindi di non applicare la custodia cautelare in carcere, a 22 di questi giovani che sono stati quindi rimessi a piede libero e che verranno processati a piede libero perché non c’è il pericolo di fuga e non c’è il pericolo concreto, dimostrato di reiterazione del reato.
Né di inquinamento probatorio, ovviamente visto che le prove sono le immagini di quello che è successo e le testimonianze dei poliziotti, quindi non sono inquinabili. Infine ne parlano i giornali di oggi, il capogruppo Gasparri con rispetto parlando, il quale ha avuto un’idea geniale, si stenta a esporla perché già era curiosa l’idea del sottosegretario all’interno Mantovano di estendere il Daspo, provvedimento che vieta ai tifosi che hanno commesso violenze, di andare allo stadio per qualche settimana o per qualche mese, alle manifestazioni di piazza a scopo preventivo, già era curiosa questa perché non si capisce a cosa serva, dato che non si può impedire a un cittadino di andare in un certo posto, un conto è dirgli se il posto è esteso, se è una piazza, una strada, una via, un conto è dirgli: non puoi andare allo stadio mentre c’è la partita, vieni a firmare, un conto è dirgli: non puoi girare per Roma, come si fa a vietare a una persona di girare per la sua città? Se quello dicesse: no vado lì per fare la manifestazione, vado lì per comprare le sigarette, vado lì perché ci sta un mio amico, vado lì perché c’è un bar, come si fa a applicare… sono cose conseguentemente assurde, che vengono dette semplicemente per buttare benzina sul fuoco e soprattutto fumo negli occhi, per fingere un rigore che in realtà è tutto artefatto, tutto a parole, tutto a gesti, a mimica, chiacchiere distintivo, diceva Al Capone, la proposta di Gasparri è veramente, altro che stupefacente, diciamo psichedelica o psichiatrica che forse è il termine più esatto, dice questo sventurato: come il 7 aprile del 1978 arresti preventivi per fermare i violenti, per la verità lui dice: il 7 aprile 1978, perché confonde il 78 con il 79 cosa volete sia un anno più, un anno meno nella testa di Gasparri, già ricordarsi 7 aprile, pure l’anno era pretendere troppo!
Cosa successe il 7 aprile? Ci fu una grande retata disposta dall’allora sostituto Procuratore di Padova Pietro Calogero, magistrato, che fece arrestare i più importanti leader dell’autonomia operaia in tutta Italia, sostenendo che avevano un progetto comune strategico con le Brigate Rosse per cercare di sollecitare un’insurrezione, una rivolta, un fenomeno eversivo nei confronti dello Stato italiano, siamo nell’aprile 1979, cosa c’è stato nel 1978? L’apoteosi del terrorismo, a cominciare, ma non solo da quello, del rapimento e dall’uccisione dell’On. Moro, questo è il 7 aprile, potere operaio, autonomia operaia, Brigate Rosse, connivenze nelle università nei movimenti sindacali, nelle fabbriche, Toni Negri il più famoso tra gli arrestati di quell’operazione.
Gasparri dice: adesso noi dobbiamo fare la stessa cosa e cioè: arrestare preventivamente delle persone che pensiamo che potrebbero fare casino, commettere reati in piazza, così se le mettiamo dentro prima, non commettono reati, è lapalissiano! Se so che tizio è un rapinatore, prima o poi magari fa una rapina, allora cosa faccio? Lo arresto prima che la faccia se so che a tizio ogni tanto gli gira di fare una truffa, lo arresto prima così non trufferà nessuno, questa è la concezione dello stato di diritto del capogruppo Gasparri.
Naturalmente intanto il paragone con il 7 aprile del 1979 non c’entra niente lui o non sa o non ricorda o non riesce a trattenere nella sua ridotta capacità comprensiva le informazioni base, la il 7 aprile 1979 non ci furono arresti preventivi, anche perché gli arresti preventivi non si possono fare, prima commetti il reato, poi se ho le prove ti arresto, non viceversa! Prima ti arresto così poi tu non puoi commettere il reato, non si fa così, non può esistere, è vietato dalla Costituzione, da tutto, anche dalla logica, altrimenti sarebbe facilissimo, basterebbe arrestare 20 milioni di italiani e non verrebbero commessi reati, resterebbe libero soltanto Gasparri a domandarsi cosa ci sta a fare al mondo!
Il 7 aprile questi signori di Autonomia Operaia ho detto Toni Negri ma c’erano anche Ibesci, Scalzone, Ferrari Bravo, Piperno, le associazioni sovversive, insurrezione armata contro lo Stato, alcuni vennero accusati di avere a che fare anche con il rapimento di Moro di qualche mese prima, si parlò di teorema Calogero che naturalmente ipotizzava che l’autonomia fosse una specie di cervello che un’organizzazione molto più ampia, Autonomia operaia organizzata che poi si esplicitava in varie forme, tenete presente che per esempio Toni Negri è stato poi condannato in primo grado a 30 anni e in appello a 17, grazie a Pannella è stato eletto parlamentare così si è sottratto alla giustizia per 14 anni latitante in Francia e poi è rientrato in Italia e ha scontato un pezzettino della pena, Scalzone ha avuto una pena definitiva di 8 anni, altri hanno avuto pene minori, per alcuni le accuse sono cadute, per altri sono rimaste, come sempre nei processi, quindi non era affatto un teorema, era una cosa che poi è stata dimostrata con tanto di sentenze definitive, perché non è paragonabile la situazione di oggi? Perché Gasparri non vuole arrestare qualcuno che ha già commesso dei reati, che ha già messo in piedi un’associazione sovvertiva, li vuole arrestare prima che la mettano in piedi, ma se uno non l’ha ancora messa in piedi, come fai a sapere che la metterà in piedi? E come fai a processarlo o a arrestarlo prima che abbia commesso un reato? Non c’è alcun paragone possibile naturalmente tra il 7 aprile 1979 e la situazione di oggi, anche perché la situazione del 1979 non è la situazione dell’Italia del 2010 per fortuna, sono passati 31 anni e non invano!
Polemiche perché vengono scarcerati i giovani fermati durante la manifestazione del 14 dicembre, mentre il Governo Berlusconi comprando deputati otteneva la fiducia, proposta di estendere il daspo, il divieto di frequentare manifestazioni sulla pubblica piazza a persone individuate come potenzialmente e preventivamente pericolose, arresti preventivi, sono tutte cose che non si possono fare, non si può dire ai giudici chi devono scarcerare e chi no, non lo può dire certo il governo, se una decisione di un giudice è ritenuta sbagliata la si impugna, appella nel grado successivo e se era sbagliata il giudice di grado superiore, correggerà l’errore commesso dal giudice precedente, non può arrivare l’ispettore del Ministro a dire: no, guarda devi scarcerare, devi incarcerare, non si può fare, il governo non può decidere chi si arresta e chi no, altrimenti se lo facesse ci sarebbe da scappare da questo paese! Sarebbe un motivo in più per scappare.
Non si può estendere il divieto di frequentare gli stadi a quelli che frequentano le piazze, perché le piazze per loro definizione sono aperte, non si può arrestare le persone prima che commettano reati perché a Gasparri è venuto il dubbio che forse potrebbero commetterli, allora perché fanno queste proposte se sanno essi stessi o se non lo casso, come nel caso di Gasparri, qualcuno che glielo piega lo trovano, non si possono fare? Semplicemente perché stanno soffiando sul fuoco, stanno cercando l’incidente.
Generazione senza
Diciamo subito che, almeno per quanto mi riguarda chi devasta le città e chi pesta altre persone, sia esso un poliziotto che pesta uno studente o 10 poliziotti che pestano un solo studente o 10 studenti o violenti intrufolatesi nel corteo degli studenti che pestano un finanziare o un poliziotto, per me devono andare in galera, mi sembra assolutamente inutile ripetere che tutti devono rispettare le leggi. Questo va sempre premesso e quindi chi commette reati, violenze, sa benissimo che finirà in galera se lo prendono e spero che li prendano quelli che hanno fatto violenze, da una parte e dall’altra! Credo che gli studenti che hanno preso botte o i poliziotti che hanno preso botte o finanzieri che hanno preso botte, siano entrambi vittime di una situazione più grande di loro che li scavalca e che forse alcuni violenti tra i manifestanti non hanno intuito, prendersela con il poliziotto perché protegge il palazzo dove dentro ci sono i ladri corrotti, mafiosi, grassatori, truffatori, significa avere la vista corta, non ho condiviso l’articolo con cui Roberto Saviano si rivolgeva agli studenti con i toni un po’ da colonnello in pensione, condivido quasi sempre quello che dice Saviano, in questo caso mi è sembrata un’impostazione un po’ vecchia che non esaurisce il problema, perché? Perché era ancora legata a quel vecchio modo di concepire la violenza che è un po’ di isolate quei pochi violenti che screditano il vostro movimento, non l’ho condiviso quando ho capito che la situazione non è quella, che non sono soltanto infiltrati, ce ne saranno, ce ne sono sempre, messi lì dai cattivi quelli che hanno fatto violenza, erano anche avanguardie del movimento di protesta che godevano di un appoggio di centinaia e migliaia di manifestanti che non avrebbero mai pensato di fare violenza, ma che sul momento hanno solidarizzato con quelli che la stavano facendo e infatti quando li abbiamo invitati in trasmissione a Anno Zero, alla domanda: voi prendete le distanze, voi condannate la violenza, nessuno ha detto “noi condanniamo la violenza” a quel punto La Russa ha detto “toglietegli la parola perché è apologia di reato”, non è apologia di reato non condannare la violenza, non c’è bisogno di togliere la parola, anzi sarebbe grave togliere la parola a qualcuno che rispondendo a una tua domanda, dà una risposta che tu non vuoi sentire o non ti aspetti, ma bisogna prendere atto e faccio il giornalista, quindi innanzitutto voglio capire cosa è successo, voglio sapere cosa è successo, dobbiamo prendere atto che chi commette atti di violenza nel corso di queste manifestazioni studentesche gode della solidarietà o della non condanna di migliaia di suoi compagni e questa è una notizia e questa è una cosa diversa dallo schema autoconsolatorio per cui gli studenti buoni manifestano in pace, poi ci sono alcuni facinorosi forse infilati dai servizi segreti che guastano tutto, gli studenti però fanno fronte comune e li isolano, purtroppo non è così!
Allora cosa ne facciamo di quelle migliaia di studenti che in questo momento non condannano la violenza? Le alternative sono due: o gli si tappa la bocca, non li si fa parlare, non li si fa manifestare, si trova il modo di censurarli anche quando comunicano via Internet, non li si fa più entrare negli studi televisivi, oppure se ci entrano hanno una sola risposta alla domanda: lei condanna la violenza? Sì, perché se dicono no gli si toglie il microfono e questa è una strada.
L’altra strada è quella di trovare dei luoghi dove questi signori, la cui posizione non condivido, dove queste persone hanno il diritto di parola per parlare con gente come me, ma anche come La Russa se rientra in sé e come tutti quelli che dovrebbero parlare con loro, a cominciare da quelli che stanno facendo una riforma che inequivocabilmente è osteggiata dalla gran parte degli studenti, insegnanti, ricercatori e genitori.
Quindi o c’è un posto, un luogo non comune dove queste persone possono parlare, meglio se in tutti i posti, meglio se parlano e trovano qualcuno che li ascolta, che risponde, che discute perché su alcuni punti della Gelmini se ci fossero anche i soldi per finanziarli, si potrebbe discutere, su altri per quanto mi riguarda no, ma c’è un posto dove queste persone che da due anni manifestano pacificamente, fino a martedì scorso, hanno potuto parlare? I tetti dove andavano i segretari dei partiti o gli esponenti politici a raccattare voti? Non è quello il posto.
In altri paesi quando c’è una parte così importante della società che protesta contro una legge, chi sta facendo quella legge, almeno sta a ascoltare quello che hanno da dire, non risulta che questo governo l’abbia mai fatto, gli hanno risposto a sputi in faccia: andate a lavorare, andate a studiare, pelandroni, vigliacchi, incapaci! La prima strada, quella di tappargli la bocca se non ti rispondono come vuoi tu, è un’istigazione a delinquere, quella sì, perché se una persona, magari minorenne o appena maggiorenne che ha davanti a sé un futuro di totale disperazione, non ha niente da perdere, sa che avrà molto di meno di quello che ha avuto suo padre che aveva già avuto meno di quello che aveva avuto suo nonno, forse suo padre aveva avuto un po’ di più di quello che aveva avuto suo sonno, ma lui sicuramente avrà meno di suo padre e di suo nonno, non avrà un posto, non avrà un lavoro, non avrà uno stipendio, non avrà una pensione, l’alternativa è incazzarsi e girarsi i pollici in Italia, oppure espatriare sperando in qualcosa? Non ha niente da perdere, cosiddetta generazione senza, cerca di dire queste cose, non gliene fanno dire perché gli impongono delle risposte preconfezionate, politicamente corrette, cosa fa? Non tutti naturalmente, ma qualcuno di loro potrebbe essere indotto a dire: bene, visto che quando manifesto pacificamente non mi si fila nessuno, quando dico quello che penso mi tappano la bocca, non c’è un posto dove possa dire queste cose, mi impediscono di andare in piazza, mi impediscono di parlare su Internet, mi impediscono di parlare in televisione, in televisione parlano soltanto quelli che dicono le cose che il potere vuole sentirsi dire, allora mi metto un passamontagna e vado anche io a sfasciare crani e Bancomat, quindi è istigazione a delinquere quella di togliere la parola a chi dà risposte che non ci piacciono!
Fermo restando che chiunque sconfini nel Codice Penale deve essere processano e se ci sono le prove, condannato! Per questo quello che succederà mercoledì, dopodomani è importante, non sono nessuno per lanciare appelli, moniti, non me ne frega niente, faccio il giornalista, però è bene che si sappia la posta in gioco di mercoledì, noi abbiamo un governo disperato, che nonostante la vittoria di Pirro o di pirla come l’ha chiamato la Littizzetto di martedì scorso, sta in piedi con lo sputo, con gli Scillipoti, i Calearo appiccicati, comprati , acquisiti con chissà quali contraccambi, come fanno a sopravvivere? Sopravvivono a una condizione: di riuscire a imbarcare o singolarmente qualcuno dell’Udc, dei finiani, del PD e dei dipietristi che sono le uniche forze in Parlamento oltre a Lega e Pdl, ma è difficile che chi non si è venduto nel momento in cui la sua quotazione era la più alta, alla vigilia del 14, quando ti pagavano quello che volevi, si venda adesso che la sua quotazione è più bassa, perché comunque i 3 voti di maggioranza li hanno raggiunti, anche se non sono a quota 316, 50 + 1% della Camera, quindi singolarmente non è facile che lui ne trovi tanti quanti gliene bastano a stare tranquillo nelle commissioni e anche in aula, visto che in aula il governo andava sotto in questi due anni anche quando ne aveva 65 di voti di scarto, quindi figuratevi se ne ha 3 o arriverà a 5 o a 10, o a 15, sarà un calvario, a meno che sospinto dai consigli vaticani, Casini non decida di rompere il terzo Polo appena aperto con Fini e di andare a sostenere un governo Berlusconi bis, che sta tenendo non a caso le poltrone lasciate libere dai finiani vuote, perché comunque si potrebbe riempirle con qualcuno dell’Udc , adesso pare che Bondi sia disposto a dimettersi dopo tutti i casini che ha combinato e quindi ci sarà anche il Ministero della Cultura!
Casini che non è scemo, non va a sostenere Berlusconi nel momento di maggiore debolezza, ma potrebbe esservi indotto in una situazione di emergenza, quando c’è una situazione di emergenza le Torri Gemelle, si fa fronte comune, perché è importante innanzitutto il paese, la stabilità, la governabilità, l’attacco della speculazione finanziaria, ci stanno prospettando scenari da incubo perché? Perché hanno bisogno di uno scenario da incubo, per costringere o per convincere Casini a sostituire i finiani e consentire a Berlusconi di mantenere poltrona e immunità, perché poi questa è l’unica cosa che gli interessa.
Ecco perché stanno puntando tutto su mercoledì, ecco perché stanno eccitando gli animi, stanno provocando apertamente i manifestanti e di qui a mercoledì di provocazioni arriveranno altre, quindi chi manifesta mercoledì e mi auguro che siano tanti, tantissimi ancora più di quelli che hanno manifestato il 14, deve sapere quello che il governo si aspetta da loro, se loro vogliono contestare il governo della precarietà eterna, della non riforma Gelmini, dei tagli Tremonti, del disastro dappertutto perché poi ci sono sempre quelli de L’Aquila, quelli di Terzigno, i poliziotti che a loro volta protestano… chi contesta il governo deve sapere quello che da lui si aspetta il governo mercoledì e cioè si aspetta casino, sprangate, sampietrini, devastazioni, feriti, possibilmente feriti, meglio ancora se succede ancora di più grave, questa è l’aspettativa di questo governo.
Poltrone e contratti: B. prova a salvarsi
Quindi chi vuole fare un favore al governo mercoledì, non ha che da darsi alla violenza, chi si darà alla violenza, sa che sta letteralmente accontentando i Gasparri, i La Russa, gli Alfano, i Maroni, i Mantovano e tutti quelli che in questi giorni hanno, con queste provocazioni puramente parolaie, inapplicabili nei fatti, eccitato gli animi e soffiato sul fuoco perché è quello che vogliono!Quindi anche quelli tra gli studenti che, sbagliando, hanno solidarizzato con i violenti, pensando che così con un po’ di violenza quando ci vuole, ci vuole e finalmente ci staranno a sentire, deve sapere che la situazione del 14 dicembre era un’altra cosa rispetto a quella di oggi, il 14 dicembre il governo aveva altro a cui pensare, aveva a pensare alla propria sopravvivenza, se non fosse sopravvissuto della riforma Gelmini non si sarebbe più parlato per fortuna, è sopravvissuto per 3 voti, bastano questi voti per far passare la Gelmini? Non so, sarà difficile, tutto sarà difficile far passare con questi 3 voti di maggioranza, ma non c’è dubbio alcuno che sarà molto più facile far passare la legge Gelmini se mercoledì ci saranno botte, incidenti, feriti o qualcosa di peggio, perché? Perché a quel punto sarà facilissimo, la conoscete, provate a immaginarvela la scena, violenze peggiori di quelle del 14, reazione durissima delle forze dell’ ordine, clima da guerra civile, giornali che pompano, televisioni che pompano, è successo un anno fa il tiro della statuetta a Berlusconi, provate a ricordarvi, sembrava il giorno dopo le Torri Gemelle, cosa sono capaci di fare con il controllo dei mezzi di comunicazione, panico tra i cittadini moderati, monito del Capo dello Stato per un allargamento della maggioranza, perché in questo momento non ci possiamo permettere di disunirci, il Vaticano che spinge Casini promettendo voti, ovviamente, Casini che corre in soccorso di Berlusconi, Berlusconi che si fa una maggioranza come quella che aveva prima che se ne andasse Fini, le leggi passano tutte in carrozza e questi non li muove più nessuno e tra due anni Berlusconi al Quirinale, questo è lo scenario se mercoledì qualcuno accontenterà il governo, lo dico perché è bene che si sappia, non solo che la violenza, a memoria d’uomo, a meno che non si voglia rievocare la Rivoluzione Francese ma sono tempi un po’ diversi da quelli di oggi, la violenza negli anni 70/80 cosa aveva fatto? Ha consolidato il regime democristiano, ha perpetuato una prima Repubblica che era già in crisi negli anni 70 e probabilmente sarebbe crollata prima se non ci fosse stato il sostegno, non si sa bene, non si è ancora capito se involontario o volontario del terrorismo rosso.
Il terrorismo nero sappiamo che faceva il gioco di destabilizzare per stabilizzare, ma credo che non so se consapevoli e inconsapevoli anche i terroristi rossi hanno fatto la stessa cosa.
Bisogna sapere che se questo governo è oggi alla frutta, potrebbe avere mercoledì un grande rilancio, un grande elisir di lunga vita dalla violenza, la mia speranza personalmente è che venga deluso è che mentre tutti saranno lì in assetto di guerra, in tenuta antisommossa in attesa che partano gli attacchi, si incontri una meravigliosa manifestazione oceanica, nella quale i ragazzi non solo non tirano i sampietrini, ma se vedono un sampietrino un po’ fuori posto per terra, lo sistemano! Se trovano un po’ di immondizia per la strada, la mettano nel cassonetto, se qualcuno butta via una cicca, qualcun altro gli dice: no, buttala in un cassonetto, un corteo talmente pacifico da smerdarli tutti quanti! Me ne ricordo uno, era qualche anno, c’erano i centri sociali e i no global, che dovevano partecipare a una grande manifestazione a Firenze, c’era anche allora il Governo Berlusconi, anche allora si evocò il rischio della sommossa, si sperò in una sommossa a Firenze, si disse: devasteranno tutti i monumenti, verrà giù il Battistero, distruggeranno il Duomo, ne faranno di tutti i colori, ricordo, non si era mai visto un corteo così pacifico e beffardo perché volete mettere la soddisfazione di deludere quelli che si aspettano violenza e invece trovano semplicemente persone allegre e pacifiche che manifestano e che fanno sentire le loro idee? Questa è la vera trasgressione mercoledì, deludere il governo, smerdarli proprio mentre si aspettano il ritorno agli anni di piombo.
Ora per concludere, dato che in questi giorni ne ho trovati pochi di articoli così lucidi, volevo leggervi un brano di un articolo di Michele Ainis che è un costituzionalista, il quale ha spiegato per quale motivo quello che il governo minaccia di fare non lo può fare, tutte le polemiche sulle scarcerazioni dei giorni scorsi non hanno alcun senso, perché i giovani che sono stati scarcerati, intanto non sono stati assolti, scarcerato vuole dire che vieni processato a piede libero, non che sei innocente, se sei innocente o colpevole lo deciderà il giudice, il giudice ti può processare tenendoti in galera fino al giorno del processo, se ti ritiene sicuramente in grado di ripetere il reato, sicuramente in grado di fuggire o sicuramente in grado di inquinare le prove, ma dato che questi studenti non sono recidivi, non si sa bene dove dovrebbero scappare, all’estero? Sono tutti ragazzi di normali famiglie, dove scappano? Come fai a dimostrare che ripeteranno il reato, magari hanno avuto uno scontro con la polizia, il poliziotto incontra il poliziotto, gli dici qualcosa, quello ti risponde, si passa alle vie di fatto, come fai a pensare che questo sia un professionista della violenza, visto che è la prima volta che magari veniva fermato, quindi è evidente che non c’erano i presupposti per tenerli in galera.
Poi i reati che gli venivano contestati, non erano la devastazione di Roma o il tentato omicidio e le lesioni tutti addosso al finanziere che protegge la pistola, quelli che sono stati messi fuori, i 22 che sono stati messi fuori, erano accusati di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni lievi, perché? Perché per fortuna nessuno è in fin di vita, quindi nessuno ha lesioni gravissime o nessuno ha tentato omicidio, quindi per le lesioni lievi non è prevista la custodia cautelare. Per la resistenza a pubblico ufficiale è facoltativa, ma naturalmente bisogna vedere che tipo di resistenza, che gravità di resistenza, certo che se il poliziotto cerca di acciuffarti e tu tiri fuori un kalashnikov oppure se il poliziotto tenta di arrestarti e tu ti difendi con le tue mani è una cosa diversa! Il fatto poi superparadossale è che a chiedere l’arresto per resistenza a pubblico ufficiale di questi ragazzi è un Ministro dell’Interno Maroni che è un condannato definitivo per resistenza a pubblico ufficiale, troverete su Il Fatto Quotidiano, e sul sito l’articolo di Barbacetto che racconta le gesta di Maroni che non da ragazzo, quando i peccati di gioventù sono comprensibili, ma da politico nel 1996 dopo avere fatto già una volta il Ministro dell’Interno, si scontro duramente con la polizia che andava a perquisire la sede della Lega, resistenza a pubblico ufficiale, pregiudicato e chiede l’arresto degli altri che non solo non sono stati condannati, ma non sono stati neanche rinviati a giudizio e che potrebbero ancora in questo momento essere pure delle persone che sono state prese così, anche perché lo sapete come va nelle manifestazioni dove ci sono decine di migliaia di persone, i fatti peggiori li commettono sempre i peggiori, che però sono i più bravi a mischiarsi e a dileguarsi, chi è che resta preso in quelle manifestazioni? Il pirla di solito, quello che ha fatto di meno ma che è meno scafato e che quindi si fa acchiappare, magari anche a volto scoperto, mentre vai a identificare quelli che hanno il volto coperto.
Quindi questi erano quelli che hanno commesso i reati meno gravi, il che non significa che non debbano essere processati e se li hanno commessi condannati, ma sono stati scarcerati proprio perché i fatti che gli venivano contestati era poca roba, quelli che avevano i fatti più sostanziosi o sono stati messi ai domiciliari o sono stati tenuti dentro, oppure non sono stati presi, purtroppo e speriamo che li prendano con l’aiuto delle telecamere.
Armatevi di Costituzione
Michele Ainis costituzionalista: l’On. Gasparri invoca arresti preventivi, restate di massa e in conclusione un nuovo 7 aprile, la ricetta del 1979, benché Gasparri abbia citato il 1978 e allora proviamo a dare i numeri di questi tempi non saremo i primi a farlo, proviamo a misurare sui numeri della Costituzione non tanto la sparata di Gasparri, qui è più facile, zero, quanto piuttosto l’idea di Mantovano e di Maroni, quella di esportare i manifestanti il Daspo che si applica ai tifoni, ossia il divieto comminato dal Questore.Senza una pronuncia giudiziaria, io Questore penso che tu sia pericoloso e ti dico che domenica invece di andare allo stadio, vieni a firmare in Questura, nessun giudice ha mai stabilito se tu abbia commesso dei reati o no, semplicemente per sicurezza ti faccio firmare, perché? Perché non vale la pena rischiare la Polizia per tutelare una partita di calcio.
Il divieto comminato dal Questore, dunque senza pronuncia giudiziaria a carico di persone che si ritengono pericolose, impedendo loro di entrare in uno stadio o in una piazza gremita da cortei, sulle prime parrebbe una misura di buonsenso, se il Daspo ha funzionato per i disordini sportivi, perché non dovrebbe rivelarsi altrettanto efficace per i disordini politici? Peccato che tuttavia non abbia senso equiparare il diritto di tifare per la Lazio, al diritto di manifestare contro la Gelmini, peccato che ai padri costituenti interessasse la regolarità delle lezioni, non la regolarità dei campionati, perché infine che il libero esercizio del diritto di voto è possibile solo a condizione che il voto venga espresso in un clima democratico, con un’informazione pluralista e con un dissenso garantito in Parlamento e nelle piazze, i diritti non sono tutti uguali, taluni hanno dignità costituzionale, altri si esercitano sotto l’ombrello della legge e a loro volta i diritti costituzionali non pesano sempre in modo uguale, come diceva Bobbio i diritti politici sono strumentali a tutti gli altri e dunque li precedono e dunque vantano uno Statuto superiore.
Significa che subiscono solo restrizioni circoscritte, tassative, temporalmente limitate, altrimenti se la sicurezza fosse un passpartout per scardinarli, tanto varrebbe vietare le manifestazioni, faremmo prima e con il risultato garantito. Tuttavia non è possibile, vi si oppongono i numeri della Costituzione, Art. 16, chiunque può circolare in ogni contrada del nostro territorio, salvo i limiti che la legge disponga in nome della sicurezza, ma guarda caso tali limiti non possono mai venire ispirati a ragioni politiche. Art. 17, la libertà di riunirsi può essere negata per i motivi comprovati di sicurezza pubblica, ma non ai singoli, bensì all’intero gruppo che chiede di manifestare. Art. 27, la responsabilità penale è personale e c’è inoltre una presunzione di innocenza fino alla sentenza definitiva di condanna, vuole dire che non è reato partecipare a un corteo dove altri commettono reati e vuole dire inoltre che i reati sono tali solo quando lo dichiara un giudice, nessun altro giudice può rovesciare il suo verdetto, al limite se proprio vogliamo un Daspo politico dopo quello sportivo, se ne potrà forse discutere per chi ha subito una condanna, quantomeno in primo grado, allora si applicano le misure di prevenzione, certo c’è già un giudice che ha detto che sei colpevole!
Non ce lo decide il Questore o il Governo e c’è un ultimo risvolto politico di queste chiacchiere imprudenti, ben più salienti del profilo politico: perché nessuno ha mai evocato misure preventive di polizia dopo i fatti di Genova, dopo altri disordini che pure hanno scandito gli anni zero? Che c’entra Roma del 2010 con Padova del 1979? Dove i professori insegnavano con il coltello alla gola? Niente, non c’è niente in comune, c’è solo una politica, una classe dirigente, una generazione di governo che ha bisticciato con la nuova generazione e allora mostra i muscoli non avendo altro da mostrare!
Credo che non ci sia bisogno di aggiungere nulla, l’unico modo per rimettere in comunicazione la politica con questi cittadini che manifestano a buon diritto, è il ritorno alla Costituzione, chiunque in politica invoca il rispetto della legge da parte degli studenti, dovrebbe prima domandarsi se questa politica rispetta la legge e la Costituzione, altrimenti farsi da parte perché se c’è una cosa sulla quale non si può dare torto agli studenti è quando dicono che per rispettare le leggi i cittadini avrebbero bisogno del buon esempio, avrebbero bisogno di politici che prima ancora di fare leggi più o meno giuste o sbagliate, le leggi le rispettano. Noi abbiamo un Parlamento pieno così di delinquenti, ogni giorno i titoli dei giornali ci sciorinano le imprese di ognuno di loro, girate le pagine dei giornali e troverete ormai in questi giorni scandali, processi, indagini di ogni genere che coinvolgono politici e importanti personaggi pubblici d’Italia, dopodiché gli unici che dovrebbero rispettare le leggi fino in fondo sono gli studenti, non credo che mercoledì gli studenti debbano rispettare le leggi perché glielo chiede questa politica, perché se fosse per quello non le rispetterebbe nessuno, neanche io le rispetterei se dovessi ascoltare i moniti di questa classe politica illegale e incostituzionale, siamo però in una situazione talmente paradossale che il peggiore dispetto che si può fare a questa classe politica illegale e incostituzionale è proprio quella di marciare con la Costituzione in mano, cominciando a rispettarla proprio mentre si marcia, credo che una protesta contro la Gelmini, con la Costituzione in mano sia la cosa forse più rivoluzionaria che si può immaginare in questo momento, ve l’ho fatta troppo lunga e quindi vi saluto.
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Tratto da: beppegrillo.it