La presidente della Commissione Antimafia Chiara Colosimo ha chiesto al direttore di Domani Emiliano Fittipaldi, audito due giorni fa sul caso Striano-dossier, se in redazione avessero fatto un esame di coscienza dopo il caso. Ci permettiamo di suggerire alla presidente (e al governo) di porre la domanda al contrario: “Cosa abbiamo fatto noi politici di destra dopo questo scandalo per cambiare i nostri comportamenti sbagliati?”. E già perché se si passa agli esami di coscienza non è solo la stampa a dover rendere conto. La prima lezione da trarre è infatti quella della mancanza di trasparenza dei politici su chi paga loro compensi che possono dar luogo a potenziali conflitti di interessi.
Se un giornalista è costretto a chiedere a una fonte notizie segrete su questo non siamo davanti a un problema della stampa che svela la verità, ma della politica che la nasconde.
Proviamo a rimettere i fatti in fila.
1) Crosetto non ha voluto rispondere nel 2022 alle domande (anche nostre) su quanto guadagnava da imprese del settore Difesa prima di diventare ministro;
2) è dovere dei giornalisti cercare le notizie, come i compensi ricevuti dalle imprese della Difesa prima della nomina dal neo-ministro della Difesa;
In questo strano clima noi giornalisti, come categoria, dimenticando per un attimo divisioni, gelosie e invidie, dovremmo tutti difendere i colleghi finiti sotto indagine per aver fatto il loro lavoro. La nostra missione è il controllo nell’interesse del pubblico dei vari poteri, compreso quello giudiziario. Di fronte alla caccia alle fonti delle notizie segrete bisogna ribadire che le notizie sui potenti si cercano e si pubblicano tanto più se sono segrete. I politici dovrebbero smettere di fare loro le domande ai giornalisti e magari dovrebbero ricominciare a rispondere. Ci sarà sempre un politico che non vuole svelare chi gli pagava i compensi. Il punto è che di questo passo non ci sarà più un giornale e men che meno una fonte pronta a rischiare per rompere il muro del silenzio. E questo non sarà un problema per la casta dei giornalisti, ma per tutti i cittadini.
Tratto da: Il Fatto Quotidiano
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