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toga-tribunale-webL'udienza è terminata ed è stata rinviata al 10 novembre 2014
Borsellino quater: Contrada, mai saputo di contatti Ros-Vito Ciancimino
di AMDuemila - 23 ottobre 2014
Caltanissetta. "Né il generale Subranni né il colonnello Mori mi hanno mai parlato di rapporti dei carabinieri del Ros con Vito Ciancimino. Se avessi avuto sentore di qualcosa del genere avrei cercato di saperne di più perché faceva parte del mio lavoro raccogliere informazioni utili per la lotta alla mafia". L'ex numero tre del Sisde Bruno Contrada, nel corso della sua testimonianza al Borsellino quater, ha escluso di essere a conoscenza di questioni riguardanti la trattativa Stato-mafia. Contrada ha pure affermato di conoscere l'ex ministro Calogero Mannino fin dai tempi in cui era della squadra mobile. "Nel periodo tra gli attentati di Capaci e di via D'Amelio - ha detto dinanzi alla Corte d’Assise di Caltanissetta - Mannino mi disse che temeva per la sua incolumità. Discutemmo anche di una segnalazione dei carabinieri su pericoli per la sua sicurezza. La segnalazione era partita dopo che era venuto a galla uno scritto anonimo: il cosiddetto 'Corvo 2'. Mi era stato chiesto di indagare per saperne di più. Ricordo che mi telefonò il generale Subranni, con il quale eravamo molto amici, e mi disse che voleva una copia di quell'appunto”.

Fonte ANSA


Borsellino Quater, Contrada: "Mutolo mente, mai incontrato Borsellino al ministero"
di AMDuemila - 23 ottobre 2014
"Posso escludere categoricamente di aver incontrato il giudice Borsellino nel mese di luglio. Né al ministero né altrove". L'ex numero 3 del Sisde Bruno Contrada, sentito come testimone al processo Borsellino quater, nega con forza di aver incontrato Paolo Borsellino al ministero degli Interni il primo luglio 1992. Una circostanza raccontata in particolare dal collaboratore di giustizia Gaspare Mutolo, che in quel giorno era interrogato dallo stesso giudice ucciso in via d'Amelio appena diciotto giorni dopo e che aveva annunciato a Borsellino di voler mettere a verbale dichiarazioni su Contrada ed il giudice Signorino. "Mutolo mente - ha detto Contrada in maniera perentoria - A luglio non ho mai incontrato Borsellino. E non è vero che eravamo amici, come sostengono alcuni familiari, avevamo rapporti istituzionali. Se lo avessi incontrato non avrei avuto problemi a dirlo o a scriverlo sulla mia agenda". Al pm Stefano Luciani, che ha fatto notare che nel mese precedente non sempre gli incontri venivano annotati ha ribadito: "Non ho motivi di negare gli incontri. Ma a luglio non ho mai visto Borsellino". A quel punto Luciani ha ribadito che anche il dottor Vaccara, magistrato al tempo applicato a Caltanissetta, ha parlato dell' incontro al ministero tra l'ex capo della Squadra mobile di Palermo ed il magistrato, proprio su confidenza dello stesso Borsellino. Ma Contrada ha continuato a negare.

Il pentimento di Mutolo
Alla domanda su quando venne messo a conoscenza della collaborazione con la giustizia di Mutolo ha aggiunto: "Soltanto dopo la strage di via d'Amelio venni messo a conoscenza di ciò e mi dissero anche che questo soggetto stava facedno rivelazioni su di me. Andai da De Gennaro per dire questa cosa. Mutolo mi stava attaccando perché io mi accanivo contro di lui ed il suo capo Riccobono. Io venni a conoscenza della collaborazione di Mutolo dal dottor De Luca. Questi venne informato da Angelo Sinesio che a sua volta lo aveva saputo dalla dottoressa Camassa".

La Busetto: "La Barbera credeva a Scarantino"
Prima della testimonianza di Contrada a slire sul pretorio è stata la compagna dell'ex questore di Palermo Arnaldo La Barbera, dedecuto nel settembre 2002. La donna ha confermato che La Barbera dimostrava di credere alle dichiarazioni di Scarantino ed ha aggiunto: "La Barbera era soddisfatto soltanto nel periodo in cui è stato Questore a Palermo. Rimase contrariato del trasferimento a Roma dopo le stragi (venne trasferito alla Direzione centrale della Polizia criminale, presso lo Sco, ndr). Poco dopo però ritornò a Palermo per lavorare sulle stragi".

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