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raggi virginia c imagoeconomicadi Saverio Lodato
Lombrosianamente parlando, eravamo istintivamente convinti dell’innocenza di Virginia Raggi.
Lombrosianamente parlando, eravamo semmai convinti della mala fede di tanti di quei moralisti del pret a porter televisivo che andavano ad affollare i talk show profetizzando condanne, scagliando anatemi perché la Raggi sarebbe finita in malora, e allora sì che gli italiani avrebbero visto di che pasta erano fatti i professionisti dell’onestà, onestà, onestà.
Lombrosianamente sapevamo che, poiché la stragrande maggioranza dei commentatori, pensatori, opinionisti, azzeccagarbugli, gazzettieri, intrattenitori, grandi fratelli, cuochi di grido, stelle del varietà, si ritrovavano ormai da tempo nel sentenziare unanimamente, accoratamente, inossidabilmente, che la Raggi era una poco di buono, forti dubbi ci erano venuti sull’esito di questa vicenda processuale. Dubbi che crescevano a dismisura man mano che la frotta dei bravi predicatori si ingrossava a dismisura.
Ci chiedevamo infatti, sempre lombrosiamanente parlando: ma come mai gli stessi che sparano a zero sulla sindaca di Roma, in questi stessi giorni non spendono una parola per commentare le condanne già avvenute di personaggi come Denis Verdini o Roberto Formigoni che, lo ammetterete, lombrosianamente parlando, non è che siano mai stati secondi a nessuno?
Ma poi. Come spiegare questa fiducia cieca nella Procura di Roma che perseguiva la Raggi, da parte di tantissimi soggetti televisivi e della carta stampata, che fanno di mestiere i cacciatori di teste dei pubblici ministeri quando questi - malauguratamente per loro - si trovano a perseguire i veri criminali patentati? Come se agli occhi dei garantisti della prima ora, la Procura di Roma godesse di uno speciale salvacondotto, da quando i suoi vertici sono stati rinnovati. Curioso, tutto molto poco convincente.
C’è di più. Se la Raggi fosse andata alle ortiche, per usare un eufemismo, cercavamo di immaginarci la faccia di chi sarebbe venuto dopo di lei alla guida del Campidoglio. E ancora una volta, sempre lombrosianamente s’intende, ci sentivamo tremare le vene e i polsi.
Magari adesso a Virginia Raggi daranno la caccia per averla nelle tv in prima serata. Farebbero meglio a inviarle ceste di fiori per scusarsi, visto che con lei certi limiti della barbarie televisiva da tempo erano stati abbondantemente superati.

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La rubrica di Saverio Lodato

Foto © Imagoeconomica

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