Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

di Saverio Lodato
Nel 2014, Sabina Guzzanti girò il film “La Trattativa” cercandosi guai gratis, verrebbe da dire, come è sua abitudine. Aveva infatti scelto un tema scabroso, urticante, politicamente scorrettissimo per il Potere, nell’Italia delle pietre tombali, delle facce imbalsamate e delle bocce cucite: il processo di Palermo, che vedeva alla sbarra per la prima volta carabinieri, esponenti politici, mafiosi, era appena decollato.
La grande stampa e le grandi tv non scommettevano una lira sul tentativo di un manipolo di pubblici ministeri - da Nino Di Matteo a Vittorio Teresi, da Roberto Tartaglia a Francesco Del Bene - di accertare cosa fosse davvero accaduto fra il 1992 e il 1994, anni segnati da stragi ripetute, a Palermo (Capaci e via D’Amelio), Roma, Firenze e Milano.
Non scommettevano una lira sul fatto che quel reato contestato - e da alcuni considerato una “boiata pazzesca” (attentato al corpo politico dello Stato) - avrebbe superato il vaglio di una Corte d’Assise. Il che, invece, è puntualmente accaduto dopo oltre cinque anni di dibattimento, di fronte alla corte presieduta da Alfredo Montalto, giudice a latere Stefania Brambille e i giudici popolari.
Il film di Sabina Guzzanti fu presentato a Venezia con grande successo di critica. Il che non impedì alla Rai di metterlo al bando. Il che - va anche aggiunto - non impedì oltre 700 proiezioni, un po’ private, un po’ carbonare, in numerose città italiane.
Ora il processo è finito. Ora della Guzzanti si può tranquillamente dire che vide cinematograficamente giusto due volte: per il tema scelto, per l’esito dello stesso processo che quel tema ha definitivamente consacrato come di grande attualità. E - legittimamente, orgogliosamente - la Guzzanti chiede che la Rai lo mandi in onda.
Sui giornali oggi si racconta un divertente siparietto fra Carlo Freccero (consigliere amministratore della Rai), che qualcosa sull’argomento la capisce, e Mario Orfeo, direttore generale della Rai, che quanto invece ne sappia in proposito non lo sappiamo.

cast film la trattativa

Freccero ha definito il film “La Trattativa”, della Guzzanti, un “gioiellino cinematografico”. Orfeo, la pensa diversamente: il film non vuole mandarlo in onda perché - ha dichiarato - “è un film vecchio che non tira”. E ha scaricato la decisione finale sui tre direttori delle reti Rai.
E' forte Orfeo!
Sai quanto invecchierà il film della Guzzanti se per altri dieci anni la Rai non lo manderà in onda… Diventerà decrepito.
Non tira, dice Orfeo. Già.
E in Rai che tira?
I Casamonica che vanno su Rai 1 a raccontare del loro funerale con il tiro (si guardi bene: "tiro"…"tirare"… ) a quattro dei cavalli neri, e l’elicottero che fa piovere dal cielo petali di rosa?
O tira il figlio di Totò Riina che va a presentare il suo libro sulla rete ammiraglia della Rai?
Orfeo, dia retta a noi: faccia il gran gesto! Mandi in onda “La Trattativa”, senza affidare la patata bollente alle mani dei direttori…
Ha tirato la trattativa fra lo Stato e la Mafia (e forse continua a tirare ancora oggi… ), figuriamoci se non tira il film della Guzzanti.

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

La rubrica di Saverio Lodato

ARTICOLI CORRELATI

La Trattativa Stato-Mafia tira o non tira? Chiedere a Mario Orfeo

Quel ''senso'' della Rai per ''La Trattativa''

La sentenza di Palermo: ...e adesso i mandanti esterni delle stragi

Dopo la sentenza trattativa, per non dimenticare

Vogliamo che la Rai trasmetta il Film-Documentario ''#La Trattativa''

Trattativa: le reazioni scomposte delle ''belve ferite''

Trattativa, Mori condannato: uno squarcio di luce sulle zone d'ombra

Stato-mafia, pm in coro: ''Sentenza storica, dimostrazione che processo andava fatto''

E ora dite che nella trattativa non c'è Stato!

Trattativa: dopo le (storiche) condanne la pretesa di verità si fa ancora più forte

E venne il Giorno del Giudizio

Processo trattativa: condannati gli ufficiali del Ros, Dell'Utri e i boss mafiosi

Trattativa: Ciancimino jr e quella (severa) condanna al teste chiave

Video - Stato-Mafia, pm Di Matteo: ''Una sentenza storica''

Trattativa: Giovanni Fiandaca e quel processo che non si doveva fare

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos