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lodato saverio c paolo bassanidi Saverio Lodato
È lunga la lista di quelli che dovrebbero chiedere scusa ai magistrati siciliani che si erano permessi di avanzare il Gran Sospetto. Erano pubblici ministeri che non se l'erano bevuta. Che indagavano oltre le apparenze, i proclami umanitari, le belle parole del sentimento, i progetti evangelici a un tanto al chilo. Avevano ragione loro. Ragion per cui risultavano - come capita sempre ai Pm che non se ne stanno con le mani in mano - antipatici, sabotatori dei buoni sentimenti e della catena della solidarietà marittima che salva le vittime predestinate portandole sulla terra ferma, e sicura.
Che avevano detto di tanto sacrilego? Quale tabù avevano impattato? Quale convenzione e convinzione avevano osato mettere nel mirino?
In una parola: avevano osservato che il Mediterraneo è' troppo trafficato da troppe imbarcazioni che elargiscono bontà e accoglienza a piene mani. E che secondo loro, secondo i Pm siciliani, il Vangelo andava a tassametro.
Si chiama Carmelo Zuccaro, il procuratore di Catania che per primo sollevò la questione. Aveva fondati sospetti che alcune navi non salvassero proprio nessuno. Non soccorressero naufraghi in alto mare. Non la raccontassero giusta quando stigmatizzavano il comportamento degli scafisti.
Zuccaro fu messo in croce dai media. Dalle massime cariche istituzionali. Dal ministro della giustizia che chiese l' intervento del CSM. Fini' lui sul banco degli accusati.
Fu una valanga: tiri fuori le prove e faccia i nomi. Non si permetta di infangare le associazioni dei buoni sentimenti. Così facendo e così dicendo "fa il gioco" degli scafisti. Quanti grilli parlanti, quanti Agnellini e quanti Angelini di Stato, quanti opinionisti della Buona Novella si affrettarono a menar fendenti contro il procuratore che non credeva a Babbo Natale (noi la pensavamo diversamente e qui ne avevamo scritto).
Sorpresa.
Ambrogio Cartosio, il procuratore di Trapani, riprende il filo investigativo del collega Zuccaro che anche lui aveva in mano da tempo. E nella rete finisce questa curiosa bagnarola tedesca, gestita da ventenni dalla faccia un po' ebete, che non sanno dare grandi spiegazioni sul perché' il trasbordo dei  cosiddetti "naufraghi" avveniva sotto le acque libiche, in assenza di emergenza, e con tanti saluti e cordiali ciao ciao agli scafisti che facevano loro la consegna precedentemente pattuita.
Zuccaro aveva fatto una semplice proposta di buon senso: che a bordo di tutte le navi portatrici dei Buoni Sentimenti fosse presente un ufficiale italiano di polizia giudiziaria in grado di resocontare all'autorità del nostro paese l'effettivo diario di bordo di ciascuna traversata. Visto e considerato, fra l'altro, che la destinazione finale dei viaggi sono i porti italiani. Apriti cielo.
Non l'avesse mai detto. Come si permetteva di ipotizzare la presenza di un poliziotto a fianco degli Angeli del mare?
Ora che il ministro degli interni Marco Minniti ha deciso di far sua l'idea di Zuccaro le contraddizioni sono esplose. Ci sono ONG che hanno accettato. Molte altre invece che puntano i piedi. Il cerone di certe maschere si sta liquefacendo.
Cinque o sei ladri di professione, in un riuscito film americano, si travestono da altrettanti Babbo Natale e riescono così a svuotare un casino.
Il poliziotto che indaga - e si può ben dire - non credendo a Babbo Natale assicurerà tutti i ladri alla giustizia. Significa forse che il mascalzone è Babbo Natale?
Certo che no. Ma è purtroppo questo il modo di ragionare di tutti quei tromboni italiani che dopo aver messo in croce il magistrato  Zuccaro  oggi dovrebbero mettersi in fila per chiedergli scusa.
Gli Angioletti del mare quell' ufficiale a bordo lo vedono come fumo negli occhi.
Chissà poi perché. Forse perché in Italia la cultura della legalità non gode di buona stampa sulla terra ferma.
Figuriamoci in mare.

Foto Copyright Paolo Bassani

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La rubrica di Saverio Lodato