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sgarbi-senza-occhialidi Saverio Lodato - 27 febbraio 2014
La querela di Ingroia a Sgarbi e la
smentita della procura di Palermo

"Vittorio Sgarbi è uno stronzo e una testa di cazzo". E cercheremo di spiegare perché. Diciamo subito, a scanso d’equivoci, che questa frase alquanto osé - ma siamo certi che il destinatario (cioè Sgarbi) si immedesimerà nel nostro giudizio visto che non facciamo altro che attingere a piene mani al suo collaudato repertorio linguistico - non è stata pronunciata dal Capo dello Stato Giorgio Napolitano durante una delle sue telefonate della discordia con l’imputato Nicola Mancino.
Questa frase infatti ("Vittorio Sgarbi è uno stronzo e una testa di cazzo") altro non è che l’esito di una legge del contrappasso rigorosamente applicata alle dichiarazioni rese da Sgarbi, in una recente puntata della trasmissione radiofonica "La Zanzara" a proposito di Antonio Ingroia. Insomma, se è vero che due più due fa quattro, è altrettanto vero che "Sgarbi è uno stronzo e una testa di cazzo". Purtroppo è così. Intanto, i fatti.

Eccoli: "Adnkronos 21 febbraio 2014. Mafia: Procuratore Palermo, da Sgarbi contenuti fantasiosi su telefonate Napolitano. Palermo. I contenuti delle telefonate tra il Capo dello Stato Giorgio Napolitano e l’ex senatore Nicola Mancino, nell’ambito del processo per la trattativa Stato-Mafia e rivelate dal critico d’arte Vittorio Sgarbi in un’intervista "sono assolutamente fantasiosi e privi di qualsiasi fondamento". E’ quanto fa sapere il Procuratore Capo di Palermo, Francesco Messineo, parlando dell’intervista di Sgarbi nella quale l’ex sindaco di Salemi ha detto: "Io sono l’unico, o uno tra i pochissimi, che ha sentito le telefonate tra Mancino e Napolitano. E il Capo dello Stato dà della “testa di ca…” e dello “str…” ad Antonio Ingroia". E ancora.
"Ansa 21 febbraio 2014. Stato mafia: ex pm Ingroia, querelo Sgarbi. Dopo rivelazioni presunte frasi telefonate Napolitano-Mancino. Trapani: "Vittorio Sgarbi non conosce il contenuto di quelle intercettazioni, dice il falso e sarà querelato per quello che ha dichiarato". Lo ha detto l’ex pm Antonio Ingroia, ai giornalisti che gli hanno chiesto di commentare le esternazioni dell’ex sindaco di Salemi, secondo cui nelle intercettazioni tra Napolitano e l’ex ministro dell’Interno ci sarebbero espressioni poco edificanti nei confronti di Ingroia".
Sin qui i fatti.
Ora non ci vuole molto a capire che se l’intera Procura, a firma del suo capo Francesco Messineo, mette nero su bianco che Sgarbi si è inventato tutto e Antonio Ingroia si spinge addirittura a querelare Sgarbi, ciò significa che gli unici depositari del contenuto di quelle telefonate ormai distrutte (ma, fra gli altri, a conoscerle ci sono anche Napolitano e Mancino) demoliscono lo "scoop" del critico d’arte.
Mancano ancora all’appello Napolitano e Mancino. Sicuramente tuoneranno anche loro contro Sgarbi. Saremmo infatti portati aprioristicamente ad escludere che Napolitano confermerà d’aver detto che "Ingroia è uno stronzo e una testa di cazzo" come, d’altronde, è assai improbabile che Mancino confermi d’aver sentito il suo Capo dello Stato esprimersi in quei termini.
In conclusione.
L’abbiamo scritto in un articolo del 21 febbraio, qui accanto pubblicato: non vorremmo mai vedere Sgarbi ammanettato e portato al gabbio. E lo confermiamo. Ma tutto ci saremmo aspettati meno che si fosse inventato tutto abusando così spudoratamente della nostra credulità e della nostra buona fede di semplici cittadini. Siccome questo non lo consentiamo a nessuno, neanche a Sgarbi, ne consegue, per legge del contrappasso, che se in questa storia c’è qualcuno che è uno "str… e una testa di caz…" questo qualcuno non può che essere lui. Il quale si è permesso di svillaneggiare il Capo dello Stato.

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