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speranza-robertodi Saverio Lodato - 30 gennaio 2014
Roberto Speranza (in foto), capogruppo PD alla Camera, ha definito la messa sotto accusa del capo dello Stato Giorgio Napolitano da parte dei 5 stelle: “un atto scellerato volto a far saltare le fondamenta del nostro sistema democratico”. Parole grosse le sue, dottor Speranza, dovrà convenirne.
Sa invece chi mina, secondo noi, le fondamenta del nostro stato democratico? Proviamo ad elencare.
Antonio Mastrapasqua, il presidente dell’Inps, e la sua signora, Maria Giovanna Basile che, insieme, totalizzano quarantacinque incarichi pubblici. E Mastrapasqua resta dov’è.
La signora Angiola Armellini, che non ha mai dichiarato al fisco - raccontano i giornali - i suoi “1243” appartamenti, non pagando così né Ici né Imu.  
La signora Anna Maria Cancellieri, ministro della giustizia, che da vent’anni è in ottimi rapporti con la famiglia Ligresti, il cui capo famiglia, Salvatore, è un condannato in via definitiva. E che resta serenamente al suo ministero.
La signora Nunzia De Girolamo che, prima di diventare ministro, si occupava di appalti e bar di famiglia. Anche se lei, vaso di coccio fra vasi d’argilla, è stata poi costretta a dimettersi.
Sa chi mina, sempre secondo noi, dottor Speranza, le fondamenta del nostro sistema democratico?

Gente come Roberto Formigoni, l’ex governatore della Lombardia, con le vicende processuali che si tira dietro e, un giorno sì e uno no, fa comparsate in televisione. Gente come i “tesorieri” dei partiti, pensiamo a Francesco Belsito, o Luigi Lusi, o Franco Fiorito, che hanno fatto capire agli italiani quanto fosse spaventosa la voragine dei fondi pubblici dilapidata “in nome della politica”.
Gente come quell’assessore della “giunta abruzzese”, che pretendeva prestazioni sessuali con tanto di scrittura privata, o come quei deputati della regione siciliana (indagati fra ogni parte politica) perché trovavano naturale comperarsi le mutande con i finanziamenti ricevuti dal proprio gruppo parlamentare.
Lo sa, dottor Speranza chi, sempre secondo noi, mina le fondamenta dello stato democratico? Gente come il pregiudicato Silvio Berlusconi, condannato per frode fiscale in via definitiva, il quale, resuscitato a pieno titolo, anche dal partito al quale lei si onora di appartenere, sta riscrivendo l’assetto elettorale nel nostro Paese decidendo così, ancora una volta, il futuro degli italiani.
E, a minare le fondamenta, mettiamoci anche quella esemplare trattativa Stato-Mafia che tutti gli italiani hanno capito che c’è sempre stata e continua ancora oggi. Con annesso corollario di telefonate, non tutte proprio edificanti, che hanno visto anche il coinvolgimento dei massimi vertici dello Stato.     
Vuole che continuiamo?
I grillini non rappresentano la febbre. Semmai rappresentano il termometro di cosa è diventata l’Italia.
Vogliono che Napolitano finisca sotto impeachment? Perché, dottor Speranza, al punto in cui sono giunte le cose, lo trova tanto scandaloso? Possono non sentirsi più rappresentati da lui? O è proibito? O devono tutti credere - per decreto - alla grottesca cavalcata nel deserto del sorridente Enrico Letta perché cos’ha deciso Napolitano? In tutto c’è una misura.   
E poi, non si dia tanta pena. Il capo dello Stato, già capo dello Stato, sa benissimo difendersi da solo. E lo dimostrò chiedendo e ottenendo, a suo tempo, che le sue telefonate con il pregiudicato Nicola Mancino fossero “tombate”. E “tombate” per legge.
Ho provato a sottoporle qualche esempio di vistoso "sabotaggio" delle fondamenta dello Stato democratico, nella certezza che, quantomeno, Lei ci rifletterà sopra.

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