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lodato-saverio-big10di Saverio Lodato - 28 gennaio 2014
Cercheremo di essere chiari, quasi spoetizzanti. A Maggio si vota per il rinnovo del Parlamento europeo. Ma nessuno parla delle prossime elezioni europee. In Italia, in questo momento, si discute, esclusivamente, delle future elezioni politiche. Ma nessuno sa quando saranno. Sono dietro l’angolo? Saranno anticipate? Saranno a scadenza del mandato? Neanche una Yalta di indovini, con la palla in mano, risponderebbe al quesito. Si discute, infatti, della riforma elettorale delle elezioni che verranno. Giusto, giustissimo.
Il porcellum fa schifo. La Corte Costituzionale l’ha fatto ha pezzi. Applicando la morale della favola di La Fontaine, e’ pur sempre meglio una formica che ci pensa prima, che una cicala che vive alla giornata. In altre parole: benissimo discuterne in tempo. Ma il tempo qual è? Chi lo decide? E – soprattutto- chi lo gestisce?
"Con il tempo e con la paglia - si dice in Sicilia - maturano le zorbe".
Sarà per questo che Matteo Renzi, intestatario di una proposta di riforma che squassa (?) la classe politica, ha indicato in maggio il tempo in cui matureranno le "zorbe". Ha infatti più volte dichiarato: "La nuova legge elettorale va approvata entro maggio".

Entro maggio, proprio così. Ci siamo chiesti: perché proprio maggio? E ci siamo arrovellati. Perché fissare la data di un battesimo nello stesso giorno in cui è già previsto un matrimonio?
Crediamo di averlo capito.
Ci saranno le primarie per scegliere i candidati alle europee? No. Così, gli italiani saranno presi per il c … un ‘altra volta.
Se infatti il meccanismo della legge elettorale europea non è modificabile unilateralmente dall’Italia, è altrettanto vero che la legge italiana non proibisce le primarie per individuare i candidati. Ma nessuno - curiosamente - ha posto la questione.  
E chi sceglierà i candidati alle europee?
In casa Pd, chi se non Renzi? Che da rottamatore medierà con i potenziali rottamati?  
In casa Berlusconi, chi se non Berlusconi?
Mercato delle vacche è sempre stato e mercato delle vacche sempre sarà. (I rottamandi li vediamo già in fila per essere in lista alle europee).
Renzi ha le palle per dire: alle europee andrà una compagine Pd che non ha niente a che fare con l’attuale compagine Pd al Senato? Diciamola papale papale.  
Se Renzi avesse voluto rovesciare il tavolo, avrebbe dovuto cominciare da quello europeo. O no? Le elezioni europee hanno una data. Quelle politiche, per ora, sono aria fritta.
Concludendo.
Se vivessimo in un paese serio, qualcuno dovrebbe pretendere le primarie per la scelta dei candidati alle europee.
Davvero Renzi pretende, davvero Renzi pensa, davvero Renzi crede, che gli attuali senatori del Pd voteranno per l’abolizione del Senato?
Ameno i kamikaze giapponesi che si lanciavano a capofitto contro le portaerei statunitensi avevano la motivazione di farlo per il loro presidente Hiroito. Ma Zanda, o La Finocchiaro, per fare i primi due nomi, per quale Hiroito dovrebbero immolarsi? Per Renzi? Suvvia.
Altra cosa è se i senatori del Pd - quantomeno lo zoccolo duro - saranno dirottati nel Parlamento europeo. Tutto si aggiusterebbe.
Quando l’operazione andrà a buon fine, Renzi alzerà le braccia e dirà: "Ragazzi, non sono mica Ercolino, io mi occupavo delle politiche, le europee sono arrivate troppo presto …". E anche questo ci sta.
Ma che a nessun nessuno politologo o editorialista d’alta quota, sia giunta vaghezza di tutto ciò, francamente, ci stupisce.

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