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borsellino-sal-c-firrarellodi Salvatore Borsellino - 21 febbraio 2013
Mi meravigliavo che non fosse ancora successo.
Antonio Ingroia e il suo progetto di Rivoluzione Civile finora lo avevano combattuto con il silenzio, con l'oscuramento. I leaders delle altre liste continuamente in primo piano in tutti i canali e per Antonio Ingroia e per tutta la sua lista soltanto quel minimo di spazio che fosse sufficiente per non essere accusati dall'AGCOM di rispettare una par condicio che ormai esiste soltanto sulla carta.
Ora qualcuno si è accorto che il progetto di Antonio Ingroia, il progetto di Rivoluzione Civile, se mai si realizzasse potrebbe significare, per la prima volta nel nostro paese, un vero contrasto alla criminalità organizzata, quello che nel nostro paese non c'è mai stato e a tutto quello che gli ruota introno, la corruzione, la collusione, il voto di scambio, l'evasione fiscale, che leggi studiate da una magistrato che la criminalità organizzata la ha sempre combattuta, e in prima linea, potrebbero finalmente metterla in ginocchio insieme con tutta quell'area grigia che con esse collude e convive.

Qualcuno si è accorto che se veramente Antonio Ingroia arrivasse, da politico, in quella anticamera della Verità nella quale è arrivato da magistrato, potrebbe impedire che vengano spente quelle luci necessarie per arrivare nella stanza della Verità, anzi potrebbe accendere i riflettori su quello che è il peccato orginale di questa seconda repubblica, la trattativa tra mafia e Stato.
Qualcuno si è accorto che di questa lotta alla criminalità organizzata non c'è traccia o quasi, se non per onore di firma, nei programmi di tutte le altre coalizioni ed allora ha pensato di lanciare un avvertimento, di passare all'intimidazione, minacciando, ed è questa la parte più inquietante, non proiettili o sventagliate di mitra, non il tritolo, l'esplosivo usato dalla mafia, ma il Semtex, l'esplosivo dei servizi deviati, l'esplosivo delle stragi di Stato, l'esplosivo delle stragi senza colpevoli, l'esplosivo usato per Paolo Borsellino.
E siccome le intimidazioni non camminano mai da sole, per sovrapprezzo è arrivata da Catanzaro, guarda caso proprio la città alla quale è legata un'altra strage, questa volta senza sangue, la strage della Giustizia, nella quale è stato eliminato il PM Luigi de Magistris, un altro messaggio inquietante. Riporto la nota ANSA:

PdlL: Alfano, mai visto partito PM candidare giornalisti amici - Catanzaro, 20 Febbraio
"Non si è mai visto in nessun paese del mondo che tre PM fondino un partito e candidino una giornalista che scriveva delle loro inchieste. Solo qua da noi". Lo ha detto il segretario del Pdl Angelino Alfano, nel corso di una manifestazione elettorale a Catanzaro, riferendosi ad Antonio Ingroia "rappresentante di de Magistris e Di Pietro.


La nota omette di specificare a quale giornalista si riferisce Alfano, si tratta di Sandra Amurri, la coraggiosa giornalista del Fatto Quotidiano sempre in prima linea nelle inchieste che riguardano la criminalità organizzata e le collusioni dei politici, ora candidata al Senato nelle liste di Rivoluzione Civile.
L'affermazione viene dal segretario di un partito che fino alla passata legislatura i corrotti e i collusi li ha in largo numero portati al parlamento insieme ad una schiera di avvocati al soldo del presidente del partito stesso, studiosi attenti e promotori delle leggi necessarie per impedire le condanne che avrebbero potuto essergli comminate negli innumerevoli processi in cui è imputato.
Questo sì che non si è visto in nessun paese del mondo. Come in nessun paese del mondo si sono visti tanti magistrati come Luigi de Magistris e Antonio Ingroia, costretti a cambiare campo di battaglia, dalla magistratura alla politica, per potere impedire che dalla politica continuassero a venire sottratte alla magistratura gli strumenti necessari per perseguire il proprio compito istituzionale. Come in nessun paese del mondo si sono visti giornalisti attaccati quotidianamente e senza tregua soltanto perché hanno decise di andare in parlamento per continuare a combattere la propria battaglia per una informazione libera e senza paure,
Forse qualcuno ha paura che non solo nella pasticceria Giolitti, ma neanche alla buvette di Palazzo Madama, se frequentato dalla Amurri, si possa più parlare liberamente.
Ad Antonio Ingroia e Sandra Amurri va tutto il mio affetto e la mia solidarietà.
Aiutateci a cambiare questo paese.

Tratto da: 19luglio1992.org

Foto © Samuele Firrarello