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di Salvatore Borsellino - 8 giugno 2009
Con grave ritardo, a causa di questi giorni frenetici che hanno preceduto le elezioni e dei miei incontri che mi portano in giro per l'Italia e mi impediscono spesso di sedermi davanti al computer e di accedere alla rete, pubblico questa nota di Pino Maniaci e Riccardo Orioles sulla quale tutti dovremmo riflettere ...

..., anzi per la quale tutti dovremmo vergognarci.
Graziella Proto, una delle poche giornaliste (e giornalisti) ancora in circolazione e degna di essere chiamate con questo nome, sta perdendo, anzi forse ha già perso la sua casa a causa dei vecchi debiti della rivista"I Siciliani", il giornale fondato da Giuseppe Fava la cui vita, dopo l'assassinio di quest'ultimo, proseguì dopo un periodo di assestamento, con "I Nuovi Siciliani" fino alla definitiva chiusura per mancanza di ossigeno. Cioè di quella pubblicità, indispensabile per la vita di qualunque giornale, senza la quale, a meno dei finanziamenti che si possono ottenere solo piegandosi al sistema di potere, nessuna iniziativa di questo tipo può riuscire a sopravvivere.
Graziella Proto è stata sempre una di questi "Siciliani", sia come giornalista senza paura sia come la persona che non ha esitato a mettere a rischio tutto quello che aveva  per questa voce libera in cui ha sempre creduto. Graziella è riuscita, anche questa volta mettendo a disposizione sia la sua penna sia quanto ancora le restava di suo, a fare vivere per quasi tre anni un'altra rivista "Casablanca" che ha portato coraggiosamente avanti insieme a Riccardo Orioles fino a quando anche quest'ultima è stata soffocata.
Ora non possiamo lasciare sola Graziella, la cosa più piccola che possiamo fare, e non basterà a dire che abbiamo fatto qualcosa a fronte di chi è da almeno 25 anni in trincea a combattere, spesso da sola o isolata, una battaglia che dovrebbe essere anche nostra, è di aprire e partecipare ad una sottoscrizione che le permetta di affrontare meglio questo difficile momento. Non è con questo che si sta vicino ad una persona, ma putroppo in certe situazioni serve anche questo
E poi facendo un'altra cosa importante, chiamandola e facendole sentire il  nostro affetto, la nostra ammirazione e la nostra solidarietà
Nella nota di Pino e di Riccardo sono citate, non so se a ragione, due persone che, per ragioni e legami diversi, mi sono molto care, sono sicuro che anche loro sapranno fare la loro parte.
Ciao Graziella, combattiamo in due posti fisicamente lontani ma la nostra lotta è la stessa e so che tu ci sarai sempre

Salvatore


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L'Antimafia resta sola ?

di Pino Maniaci e Riccardo Orioles - 5 giugno 2009

Graziella Proto, amministratrice e redattrice dei Siciliani anni '80, sta perdendo la casa per via dei vecchi debiti del giornale. L'antimafia è bella e tutti appoggiano l'antimafia, si capisce: però le  cambiali, oltre vent'anni fa, le ha dovuto firmare Graziella.

I Siciliani, una rivista "storica" e elogiata da tutti, vendeva fra 15 e 30mila copie. Però - imprenditori siciliani... - non aveva uno straccio di pubblicità, e quindi ci voleva qualcuno che firmasse cambiali. E questo qualcuno era Graziella.

La cooperativa faceva parte della Lega delle Cooperative, che però in quel periodo aveva grossi affari coi Cavalieri. Il giornale era un fiore all'occhiello - stando ai discorsi - della Federazione della Stampa, dell'Ordine, dei compagni perbene di tutt'Italia e in genere dei progressisti. Però le cambiali le firmava Graziella.

Graziella Proto, in questi venticinque anni, è stata uno dei più seri e validi - e meno propagandati - giornalisti antimafiosi. Negli ultimi anni, sempre di tasca sua, ha fatto una bellissima rivista, Casablanca, ed è riuscita a portarla avanti per quasi tre anni. Nel primo numero c'erano la Borsellino, la Alfano, il Riscatto della Sicilia, il Movimento delle donne, la Sinistra. Nessuna di queste nobili signore s'è fatta mai sentire, non fosse che per ringraziare. Infatti Graziella, per i pochi che avevano la bontà di conoscerla, era quella che firmava le cambiali. Nessuno l'ha mai citata - ad esempio - per la rischiosissime inchieste sui ragazzini di Paternò ammazzati da Santapaola.

Non sappiamo cosa ne pensa Graziella. Ma noi pensiamo che parlare di informazione e di antimafia è una presa in giro se non si salva chi ha fatto informazione e antimafia non per un anno o due, ma per venticinque. Bisogna che intervengano coloro che debbono, subito e con urgenza. Sarebbe intollerabile vedere una Graziella vittima della mafia (vera) e dell'antimafia (a parole).

Tratto da:
19luglio1992.com


Quasi dieci anni fa abbiamo conosciuto Graziella Proto, abbiamo toccato con mano la sua totale e incondizionata dedizione nei confronti della libertà di informazione e della lotta alla mafia. Un impegno vissuto senza mai alcun ripensamento, giorno dopo giorno, con l'amore e la determinazione che l'hanno contraddistinta.
Di fronte alla profonda ingiustizia perpetrata nei suoi confronti e nei confronti di coloro che fondarono
I Siciliani ci appelliamo ad una reale e concreta presa di posizione da parte di chi crede ancora in questa battaglia.
A Graziella Proto e a coloro che hanno lottato insieme a Pippo Fava l'abbraccio e il sostegno di tutta la redazione di
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