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11 dicembre 2008
Riteniamo che sia in atto un´indegna campagna di delegittimazione del dott. Genchi che non ha nulla a che fare con i fatti ed il mondo reale: si tratta di un´azione che punta a screditare il vice-questore Genchi e che verosimilmente mira ad aprire la strada al cosidetto ddl Alfano sulle intercettazioni telefoniche ...


... uno dei pochi strumenti efficaci rimasti in mano alla magistratura ed alle forze di polizia per fare indagini in modo efficace sulla criminalitá organizzata e su delitti dei colletti bianchi. Evidentemente questo strumento investigativo agita le notti di tanti individui che vorrebbero avere le mani libere da qualsiasi tipo di controllo: chi non ha nulla da temere non ha nessun interesse a modificare la normativa in vigore.
Il dott. Genchi ha un´intera vita professionale alle spalle che dimostra come egli abbia sempre lavorato con un solo fine, quello di applicare la Legge in modo uguale per tutti e di rendere viva la Costituzione. Gli utenti di questo sito hanno potuto toccare con mano il contributo fondamentale dato dal dott. Genchi alle inchieste sulla strage di via D´Amelio. L´importanza di tale contributo e´ stata espressamente sottolineata anche nella sentenza definitiva Borsellino bis. Proprio all´interno di queste indagini il dott. Genchi ha aperto piste investigative che rimandano a responsabilitá nella strage esterne a Cosa Nostra ed alla scellerata trattativa condotta a partire dall´estate del 1992 fino ai giorni nostri tra l´organizzazione criminale ed alcuni giuda che hanno tradito le Istituzioni siglando un patto con Cosa Nostra dalle finalita´ politico-eversive. Quella trattativa é viva oggi piú che mai e prosegue anche attraverso alcuni attori sui quali l´attenzione investigativa del dott. Genchi si era giá accentrata nel 1992.
Vogliamo esprimere pertanto tutta la nostra vicinanza e la nostra stima al dott. Genchi per il modo in cui vive la sua professione e per il contributo quotidiano che dá con il suo lavoro a tenere viva la speranza in una Giustizia uguale per tutti, Giustizia mai come oggi cosí violentata.
 
Salvatore Borsellino
Marco Bertelli


Giorgio Bongiovanni direttore responsabile di ANTIMAFIADuemila insieme a tutta la redazione sottoscrivono il sostegno e la stima nei confronti di Gioacchino Genchi.
Al dott. Genchi il nostro più sentito ringraziamento per il suo prezioso contributo a favore della Giustizia.

 
 
 
In risposta all´on Minniti ed agli errori del ROS... se ancora é possibile considerarli tali
di Gioacchino Genchi

Ieri sera, mentre rientravo da Locri - dove ho partecipato alla quinta udienza della Corte d’Assise (protrattasi per tutta la giornata) – per l’omicidio del capomafia di Siderno Salvatore Cordì, mi ha chiamato al cellulare il giornalista RAI Bruno Sokolovic, che mi ha letto una gravissima dichiarazione rilasciata sul mio conto dall’on. Marco Minniti (calabrese), ministro ombra dell’Interno del Partito Democratico.
Dopo gli affondi di D’Avanzo e di Bianconi, le dichiarazioni di Minniti (e di qualche altro che lo ha seguito a ruota) non mi hanno meravigliato più di tanto.
Ho replicato all’on. Minniti con l’intervista andata in onda al GR1 della RAI (nell’edizione delle ore 08:00 di oggi) che vi invito ad ascoltare:
 



Sono indignato delle dichiarazioni dell’on. Minniti, che è anche calabrese ed è stato pure Sottosegratario al Ministero dell’interno.
L’on. Marco Minniti sa benissimo qual è stato e qual è il mio impegno nei più importanti processi di mafia, di strage e di omicidio, perpetratisi in Calabria negli ultimi anni (e non solo in Calabria!) - fino a qualche giorno addietro - al fianco di numerosissimi magistrati onesti, bravi e coraggiosi.
Sono onorato ed orgoglioso della loro fiducia che non è mai venuta meno, nonostante le “tragedie” orchestrate da chi li ha depistati e, probabilmente, ha fatto pure loro commettere degli errori.
Sono certo, conoscendo alcuni di loro, che mai sarebbe accaduto quel che è accaduto, se a quei magistrati fossero state fornite delle corrette informazioni.
Forse il vero problema sta proprio in questo e non va ricercato all’interno della Magistratura, come in tanti si ostinano ancora a fare, nel tentativo di conseguire altri risultati.
 
Molti hanno citato il Capo dello Stato - anche a sproposito - al punto che la Segreteria Generale del Quirinale è stata più volte costretta ad intervenire.
Nessuno, però, si è ricordato di citare il più autorevole ed importante provvedimento che il Presidente Napolitano ha adottato quando era Ministro dell’Interno.
Mi riferisco alla famosa “Circolare Napolitano”, con cui ha cercato di limitare la autoreferenzialità del ROS dei Carabinieri nelle indagini giudiziarie, al di sopra delle competenze funzionali dei Pubblici Ministeri, dei Procuratori Distrettuali e dello stesso Procuratore Nazionale Antimafia.
La regolazione e la limitazione di competenze e prerogative si riferiva proprio all’organo centrale del ROS (quello di Roma).

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