Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

NEWS 260779di Giulietto Chiesa
E' una fase esplicita di rottura strategica tra USA e Russia. Non è Putin a volerlo. Siamo alla preparazione allo scontro vero e proprio.

Trascrizione del colloquio telefonico con Giulietto Chiesa a cura di Lucia Bigozzi.

"Siamo in una fase esplicita di rottura strategica tra Stati Uniti e Russia. Non è Putin che vuole tutto ciò che, invece viene dagli Usa: bisogna capire chi sono quelli che in America fanno questa politica". Venti di guerra fredda? "Siamo andati molto oltre la guerra fredda e siamo in una situazione di preparazione allo scontro vero e proprio".
Due concetti che Giulietto Chiesa, giornalista, scrittore ed esperto di scenari geopolitici, argomenta nella conversazione con Intelligonews a proposito della rottura delle relazioni tra le due potenze sull'accordo per la Siria, compreso il 'dossier' plutonio.

Non c'è accordo tra Stati Uniti e Russia sul plutonio. Che sta succedendo e cosa ci legge dietro?
"Mi pare che continui la strategia finalizzata a rompere tutti i rapporti, siamo in una fase esplicita e palese di rottura strategica tra Stati Uniti e Russia. E' chiaro che non è Putin a volere tutto ciò, mi pare evidente; in realtà viene dagli Stati Uniti e bisogna semplicemente capire chi sono quelli che negli Stati Uniti fanno questa politica, perché non mi pare sia condivisa da tutti".

Siamo alla guerra fredda?
"Da tempo dico che siamo andati molto oltre la guerra fredda: siamo in una situazione di preparazione allo scontro vero e proprio. La guerra fredda aveva delle regole; ma qui non ci sono più regole e tra i due interlocutori non c'è più un linguaggio comune. E io - come è noto - sostengo che chi ha cambiato linguaggio siano stati l'America e l'Occidente, non la Russia".

Cosa può succedere adesso e chi può riportare il sereno nei rapporti Stati Uniti-Russia tra Trump e la Clinton?
"La Clinton non mi pare che abbia alcuna intenzione di migliorare questo tipo di dialogo. Se vincerà lei sarà molto peggio di adesso, perché la signora Clinton si è mossa più in sintonia con Victoria Nuland che con Obama; io mi aspetto addirittura che la Nuland (la quale ha avuto un certo ruolo in Ucraina) diventi Segretario di Stato: potrebbe essere benissimo tra i candidati e allora sarebbero guai per tutti. Chi può riportare pace non sono sicuramente gli uomini e le donne del gruppo di Hillary Clinton".

E Trump?
"Forse con Donald Trump se mantiene la parola - o meglio se gli concedono di mantenere alcune cose che ha detto durante la campagna elettorale - si può sperare qualcosa di meglio nella politica estera, ma solo sulla politica estera degli Stati Uniti".

Fonte: intelligonews.it

Tratto da: megachip.globalist.it